Recessione shock già nel 3° trimestre 2019, il cigno nero che farebbe crollare Wall Street del 30%

La guerra commerciale ha e avrà ripercussioni sull’economia globale e in caso di recessione shock le ripercussioni per Wall Street sarebbero non da poco. L’allarme arriva da Oxford Economics che ha aggiornato le sue prospettive trimestrali sostenendo che l’economia globale sembra leggermente più debole. La buona notizia però, a detta degli esperti, è che l’economia mondiale dovrebbe ancora crescere del 2,7% quest’anno e un po’ di più nel 2020. Sono tre gli scenari che individuano gli economisti di Oxford Economics di cui due pessimi.
Nello scenario peggiore S&P 500 in calo del 30%
Uno in particolare è lo scenario che deve preoccupare gli investitori e vede l’economia statunitense rallentare bruscamente a partire dal terzo trimestre di quest’anno, per poi cadere in recessione colpendo il sentiment degli affari e degli investitori. Una ricaduta che potrebbe innescare un calo del 30% dell’indice S&P 500 ed entro un anno gli Stati Uniti finirebbero in recessione, con la Fed che taglia i tassi di interesse in modo aggressivo per “evitare il peggiore degli shock”, dicono gli economisti. Poi però c’è un altro scenario più ottimistico e che stima gli effetti dei dazi degli Stati Uniti al 25% sulle importazioni dalla Cina e dal Messico, e una tariffa generale del 10% sulle merci europee, e del 25% sulle automobili non nordamericane, che finirebbero per ridurre le azioni americane del 15% entro la fine del 2019.
Nello scenario più ottimista invece si prevedono ulteriori stimoli da parte della Cina, l’allentamento della politica di sostegno alle tensioni commerciali da parte delle banche centrali e il miglioramento del sentiment degli investitori in tutto il mondo.
Si esprime sugli USA e sulla possibilità di una recessione nel 2020 anche Anja Eijking, gestore del fondo BMO Global Convertible Bond di BMO Global Asset Management, che nel suo scenario di base continua a escludere una recessione nel breve termine: l’economia a stelle e strisce rimane solida e nella prima metà del 2019 dovrebbe continuare a beneficiare dell’impatto positivo dello stimolo fiscale. “Tuttavia, in uno scenario in cui non si avranno investimenti infrastrutturali o una compensazione per il fiscal cliff, una recessione nel 2020 resta una possibilità”, avverte il gestore.