Rc Auto: quando l’assicurato truffa l’assicuratore
Se i rincari delle polizze assicurative preoccupano tutti, è anche vero che sono in parte conseguenza delle truffe compiute ai danni delle compagnie. A dare una prova tangibile di quanto siano comuni i tentativi di frode alle assicurazioni è il comparatore online di polizze RC Facile.it, che ha analizzato le richieste di copertura RC auto e moto giunte al sito negli ultimi dodici mesi scoprendo che il 3% di queste nascondeva un tentativo di truffare la compagnia.
I tentativi di truffa – il 2% del totale degli incidenti segnalati alle autorità, 83 mila nel 2009 secondo l’Isvap – non sono legati solo ai sinistri con danni maggiorati, ma sono rintracciabili anche al momento della stipula della polizza Rc auto o moto. Il principale documento che si prova a modificare in questa sede è il certificato di residenza, nel 40% dei casi: si arriva ad inventare persino lo stemma del Comune, oltre che i dati e le cariche dei responsabili amministrativi. Seguono, con il 38%, gli attestati di rischio con indicazioni scorrette in merito al numero dei sinistri causati negli ultimi cinque anni assicurativi. Nel 17% dei tentativi di frode ad essere modificata è invece la carta d’identità: nelle fotocopie inviate i truffatori manomettono la città di residenza, che magicamente si sposta in città più “virtuosa” (spesso del Nord Italia). Nel restante 5% troviamo documenti di varia natura, tra cui i libretti di circolazione, di cui si vanno a modificare sia i dati del veicolo, sia quelli del proprietario.
Benché tentativi di questo tipo provengano da tutte le regioni d’Italia, le aree in cui si concentra il maggior numero di frodi sono le stesse in cui i premi assicurativi sono più elevati. Questo è, purtroppo, un circolo vizioso; un alto numero di frodi (tentate o compiute) porta le compagnie ad avere tariffe più alte e alcuni automobilisti a cercare di ovviare a questi costi.