RC Auto e rimborsi da lockdown: caccia al tesoretto accumulato dalle compagnie con crollo dei sinistri
Il lockdown ha comportato una riduzione della frequenza dei sinistri, che l'Ivass ha stimato in circa il 50%, consentendo di quantificare per le compagnie assicurative un risparmio medio variabile tra 36 e 41 euro per polizza. Molte compagnie hanno fornito prime risposte e adottato misure a sostegno della clientela, tra cui la sospensione o la proroga del pagamento dei premi, il blocco delle azioni di recupero dei premi non pagati e delle franchigie, l’estensione di garanzie, l’offerta di servizi aggiuntivi e più recentemente la restituzione di una parte del premio Rc auto. "Se i dati confermeranno la riduzione dei sinistri e, quindi, dei costi per le imprese, ci attendiamo che le misure di ristoro agli assicurati si estendano", afferma il presidente Ivass, Daniele Franco.
Il Codacons ha calcolato un danno per gli assicurati italiani pari a complessivi 3,9 miliardi di euro nel corso del lockdown legato al coronavirus. Considerato il costo medio di una polizza rc auto in Italia, ogni assicurato ha perso 33,6 euro al mese di assicurazione a causa delle misure legate all’emergenza Covid, cifra che ovviamente risulta più elevata per i residenti delle città del sud e per i neopatentati, categorie che arrivano a pagare anche più di 1.000 euro all’anno per l’Rc auto – spiega il Codacons – Se si calcola che in Italia risultano attualmente assicurate 39 milioni di autovetture, il danno economico per l’intera categoria degli automobilisti raggiunge la cifra record di 3,9 miliardi di euro per l’intero periodo di lockdown. Tutto ciò mentre è crollata l’incidentalità sulle strade italiane come conseguenza dei limiti agli spostamenti, con enormi vantaggi economici per le compagnie di assicurazioni.
"A fronte di tali dati, le imprese assicuratrici non possono muoversi in ordine sparso come sta avvenendo oggi, ma devono essere obbligate per legge a rimborsare i propri clienti, e l’Ivass deve vigilare con attenzione affinché siano tutelati i diritti degli assicurati", conclude il Codacons.