Notizie Notizie Italia Rc auto: Antitrust, rischio aumento costi da ddl sulle liberalizzazioni

Rc auto: Antitrust, rischio aumento costi da ddl sulle liberalizzazioni

1 Giugno 2007 13:09

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), in una segnalazione inviata ai presidenti di Camera e Senato, lancia l’allarme: attenzione, perché i costi delle polizze di assicurazione Rc auto potrebbero lievitare. La colpa sarebbe di alcune modifiche introdotte dalla X commissione della Camera al disegno di legge sulle liberalizzazioni presentato dal ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, modifiche che, a parere dell’Antitrust, rischierebbero di modificare sensibilmente il funzionamento del meccanismo di risarcimento diretto nel settore della Rc auto, causando un aumento dei costi medi delle polizze.


L’Authority, in particolare, ha passato in rassegna i possibili effetti di un emendamento che, modificando il Codice delle Assicurazioni private del 2005, limita la possibilità, per le imprese di assicurazione, di convenzionare le carrozzerie e vieta che l’assicurato, in cambio di uno sconto sul premio di polizza, rinunci alla scelta del carrozziere di propria fiducia. Secondo l’Antitrust affinché il consumatore possa avvalersi delle possibilità offerte dal sistema di risarcimento diretto, in termini di minori premi versati e maggiore qualità del servizio liquidativo, è necessario che le compagnie di assicurazione possano fare affidamento su imprese di autoriparazione controllate o convenzionate. Le novità introdotto nell’iter legislativo del 2272-bis fanno invece venire meno questa possibilità.


Analogamente poi potrebbe avere un effetto negativo sul livello dei premi il riconoscimento del rimborso delle spese di consulenza e di assistenza professionale anche nei casi in cui l’assicurato accetti la proposta di risarcimento dell’assicurazione: si tratta di importi per i quali, attualmente, nell’ambito del sistema di indennizzo diretto, il rimborso non è riconosciuto. Secondo l’Agcm il contenuto dell’emendamento, pur introducendo disposizioni che potrebbero produrre benefici per alcune figure di professionisti, potrebbe realizzare però un danno per il mercato dell’assicurazione Rc auto in termini di maggiori costi che ricadrebbero sui premi pagati dalla generalità dei consumatori. “L’effetto delle misure contenute nell’emendamento – ritiene l’Antitrust – potrebbe essere quello di innescare una forte pressione sui costi delle imprese di assicurazione, con grave danno per i consumatori, che vedrebbero aumentare i costi medi delle polizze di assicurazione ed eliminare la possibilità di scegliere polizze cui è associato un premio ridotto”.


Anche il Movimento Difesa del Cittadino e il Movimento Consumatori e Cittadinanzattiva, in un comunicato congiunto del 16 maggio scorso avevano criticato “l’approvazione in Commissione attività produttive della Camera di un emendamento che compromette seriamente l’impianto della liberalizzazione avviata nel settore Rc auto con l’indennizzo diretto, che da qualche mese i consumatori italiani stanno sperimentando con risultati estremamente positivi”. Secondo i due movimenti a tutela dei consumatori, “l’azione delle lobbies dei professionisti tenta di recuperare quelle rendite di posizione che Bersani ha eliminato. Il taglio delle spese legali e dei tempi saranno vanificati se l’emendamento sarà approvato in aula, favorendo una nuova lievitazione delle tariffe Rc Auto, già insostenibili perché sono le più alte d’Europa”. Ecco perché il Movimento Difesa del Cittadino e il Movimento Consumatori e Cittadinanzattiva avevano chiesto a tutti i gruppi parlamentari di cancellare in aula l’emendamento approvato in commissione.