Notizie Assicurazioni RC auto: il 56% degli automobilisti ricorre alle coperture aggiuntive

RC auto: il 56% degli automobilisti ricorre alle coperture aggiuntive

10 Aprile 2014 07:37

In tempi di crisi la prudenza non è mai troppa e forse anche per questa ragione più di un italiano su due (circa il 56%) ha deciso di includere nella propria polizza auto almeno una copertura aggiuntiva. Lo rivela un’indagine condotta da Facile.it che, analizzando un campione di oltre 1.000.000 di preventivi assicurativi arrivati negli ultimi due mesi, ha rivelato come sia ormai una consuetudine aggiungere alla polizza base ulteriori garanzie. È l’infortunio al conducente la garanzia accessoria più richiesta dagli italiani (47,4%): pochi sanno che la normale RC auto non tutela l’assicurato alla guida del veicolo responsabile del sinistro, ma si limita a coprire i danni causati a persone o altri mezzi. Tra le coperture più sottoscritte anche l’assistenza stradale, richiesta dal 41,1% del campione censito: con un parco macchine sempre più vecchio, il rischio di rimanere bloccati mentre si viaggia è in aumento, da qui l’esigenza di prevenire, evitando la spesa per il recupero del veicolo in caso di fermo. Sarà che i prezzi dell’assicurazione auto subiscono variazioni notevoli in base alla regione di residenza, ma anche la propensione alla prudenza mostra lo stesso andamento: le regioni in cui è più alta la percentuale di automobilisti che richiede almeno una copertura aggiuntiva sono quelle del Nord Italia. Le differenze di comportamento tra uomini e donne, stavolta, sono davvero minime: nel dettaglio, però, le donne si mostrano più interessate alla copertura in caso di infortunio al conducente (la richiedono il 48,4% delle donne, contro il 46,7% degli uomini) e all’assistenza stradale (42,1%, contro il 40,6% del campione maschile). Per quanto riguarda le categorie professionali sono i dirigenti, gli agenti di commercio e gli imprenditori quelli che scelgono in misura più alta di aggiungere coperture alla RCA, mentre gli appartenenti alle forze armate sono il fanalino di coda, battendo persino pensionati e disoccupati.