Rbs cede quota 20% di Direct Line, incassati 630 milioni di sterline
La vendita di Direct Line rientra tra le disposizioni dettate dell’Unione Europea con i proventi in contanti utilizzati per scopi aziendali generali. “Con questa vendita RBS continua pienamente sulla buona strada per raggiungere il suo impegno a cedere la sua partecipazione in Direct Line entro la fine del 2014 “, ha detto il direttore finanziario di RBS, Bruce Van Saun.
Direct Line è è la più grande compagnia diretta di assicurazioni auto nel Regno Unito. Operante anche in Italia dal 2002 ha recentemente raggiunto il traguardo del milione di polizze siglate in Italia.
Rimane ancora una quota del 28,5% da cedere entro fine 2014
Dopo questa cessione a Rbs rimangono 427.400 azioni Direc Line, pari al 28,5% del capitale sociale. Rbs aveva proceduto nel’ottobre del 2012 all’Ipo di Direct Line raccogliendo 787 mln di sterline per una valutazione complessiva della compagnia assicurativa di 2,6 mld. Il prezzo dell’Ipo era stato di 188 pence, il 12% sotto i livelli a cui è stata ceduta ora la quota del 20%. Quest’anno il titolo Direct Line segna un saldo lievemente negativo (-1,20%) con quotazioni che oggi sono scese a 212 pence dopo l’annuncio della cessione della quota a un prezzo inferiore ai valori di chiusura della vigilia.
Rbs è ancora sotto il controllo statale. Il governo britannico, che cinque anni fa aveva stanziato 45,5 miliardi di sterline per il salvataggio di Rbs, ne detiene una quota dell’81% e intende ancora aspettare che il piano di riorganizzazione vada avanti prima di iniziare a cedere la quota di controllo. A inizio settimana, in coincidenza con l’annuncio della cessione di una quota dell’altra controllata statale Lloyds, il Cancelliere dello Sacchiere, George Osborne, ha rimarcato che per la cessioen di Rbs è ancora presto poichè è gravata da asset ancora troppo poveri per essere venduti. Rbs viaggia in Borsa a un valore ancora decisamente inferiore rispetto a quello sborsato dal governo britannico 5 anni fa (365 pence rispetto ai 502 medi pagati dal governo).