Fmi: Lagarde, eurozona torna a crescere
Il mondo continua a muoversi a più velocità, con le economie avanzate meglio posizionate rispetto a sei mesi prima. E’ quanto ha dichiarato Christine Lagarde, numero uno del Fondo monetario internazionale, durante un intervento di fronte alla Camera di commercio americana. “Senza dubbio le economie avanzate sono meglio posizionate rispetto a sei mesi prima. E per la prima volta da molto tempo la zona euro sta iniziando a crescere, anche se c’è ancora molto da fare” afferma il numero uno dell’istituto di Washington E se le economia avanzate stanno tenendo un buon passo secondo Lagarde gli emergenti stanno invece rallentando.
Quanto agli Stati Uniti Lagarde ribadisce il ruolo chiave che l’economia a stelle e strisce riveste nel panorama mondiale, e sottolinea che le buone notizie sulla ripresa dell’America sono buone notizie per tutto il mondo. Oltreoceano la ripresa sta prendendo slancio anche se quest’anno dovrebbe essere più debole rispetto alle attese, mantenendosi al di sotto del 2 per cento. Un’accelerazione significativa dovrebbe materializzarsi nel 2014, di circa un punto percentuale”. Fondamentale, secondo il numero uno del Fmi, superare l’incertezza sul budget e sul tetto del debito: “L’incertezza politica sul bilancio e sul tetto del debito non aiuta. E’ essenziale che questa questione venga risolta, e prima avviene e meglio è per riportare fiducia per i mercati e per l’economia reale”.
L’ex ministro delle Finanze francese si sofferma poi sul tema caldo del momento ovvero l’uscita dalle misure non convenzionali da parte della Federal reserve (Fed), il cosiddetto “tapering”. Per Lagarde l’exit strategy dovrebbe avvenire in maniera graduale, legata ai progressi della ripresa dell’economia e del mercato del lavoro, e dovrebbe essere chiaramente comunicata.
Rimanendo sempre negli Stati Uniti un passo importante è la finalizzazione della riforma del settore finanziario. “Sono stati fatti dei progressi, ma il sistema non è ancora sufficientemente sicuro. L’obiettivo finale è quello di realizzare un sistema finanziario che sia soggetto il meno possibile all’instabilità e che sia in grado di meglio servire all’economia reale”.