Ragioni e rischi del caro mutui: perchè le rate volano nonostante tassi fermi
Questa settimana gli italiani hanno scoperto che i loro mutui non sono mai stati tanto cari negli ultimi 5 anni e questo nonostante i tassi ufficiali nell’Eurozona siano rimasti invariati. Da cosa dipende questa situazione?
Il rapporto mensile Abi ha messo in luce che in agosto i tassi applicati dalle banche per i prestiti alle famiglie per l’acquisto della casa sono saliti al 5,63% come media mensile, oltre un punto percentuale superiore ad agosto 2006 quando si trovavano al 4,57%. La “colpa”, dicono da Jc & Associati in uno studio, è del particolare tasso che viene normalmente applicato, cioè l’Euribor.
“In termini pratici – viene spiegato nel report – l’Euribor è il tasso al quale le banche si prestano vicendevolmente la liquidità. Come ormai più volte sottolineato, data la situazione di estremo nervosismo e sfiducia proprio nei confronti del sistema bancario, le banche con eccesso di liquidità hanno smesso di prestarla alle controparti in una situazione di fabbisogno. La liquidità quindi è diventata un “merce” estremamente rara e quindi il suo “prezzo” (cioè il tasso Euribor) è aumentato moltissimo proprio in concomitanza con il calo dei rendimenti dei Titoli di Stato”.
In pratica la crisi di sfiducia tra le banche avrebbe prodotto il danno collaterale di far lievitare i tassi ai quali sono normalmente indicizzati i mutui, a tutto discapito delle famiglie con mutui ipotecari a tasso variabile.
Il grido d’allarme viene anche dall’Adusbef: “Famiglie già in grande sofferenza – spiega il presidente Elio Lannutti – hanno visto aumentare dal 1 settembre 2007 le rate mensili e/o semestrali, da un minimo di 150 euro, fino a 163 euro l’anno, per un mutuo di 100mila euro, mentre un mutuo di 200mila euro con un piano di rientro ventennale, comporterà rate più salate, da 326 euro a 656 euro l’anno. Famiglie già penalizzate dall’assenza di concorrenza delle banche in Italia, che devono pagare rate più salate di 1 punto, rispetto alla media UE (tassi sui mutui regolati al 5,67% in Italia contro 4,72 % UE – fonte BCE), con un aggravio di rata fino a 707 euro in più”.
A portare un po’ di luce sul futuro sono ancora gli analisti di Jc & Associati: “Normalmente queste fasi di crisi di liquidità hanno durata abbastanza breve e tendono a rientrare in 3-4 mesi; quello che può accadere è una ricaduta sulle aspettative di crescita economica (diminuendole). Entrambe questi scenari vanno di pari passo con una progressiva diminuzione dei tassi (compresi i tassi Euribor). Dopo un periodo di “sofferenza” quindi, la crisi dei mutui sub-prime potrebbe portare addirittura dei vantaggi a tutti i soggetti che hanno sottoscritto mutui a tasso variabile”.
Intanto però cresce il numero di famiglie in difficoltà nel pagamento delle rate dei mutui. Lo dice un rapporto di Nomisma. Nel primo trimestre dell’anno il problema ha riguardato 3,6 milioni di nuclei famigliari, il 7,3% in più rispetto all’anno precedente.