Raggiunta intesa tra UniCredit e Santander: nasce colosso globale dell’asset management
UniCredit, Santander e società affiliate di Warburg Pincus e General Atlantic hanno raggiunto l’accordo preliminare non vincolante e in esclusiva per integrare Pioneer Investments e Santander Asset Management (SAM). “La società risultante dall’integrazione, con circa 400 miliardi di Euro di masse gestite, sarà una delle principali società di gestione in Europa e avrà una forte connotazione globale con capabilities e relazioni commerciali in tutto il mondo”, si legge nella nota diffusa da Piazza Cordusio. La nuova società si chiamerà Pioneer Investments e si posizionerà tra le prime 35 nel mondo e tra le prime 10 in Europa per asset in gestione.
Nell’ambito dell’accordo, a Pioneer è stat assegnata una valutazione di 2,75 miliardi di euro mentre per SAM l’enterprise value è stato fissato a 2,6 miliardi. UniCredit e le società di Private Equity deterranno ciascuna il 50% della holding company che, a sua volta, deterrà il 100% delle attività di Pioneer negli USA e il 66,7% della società risultante dall’integrazione delle attività non US di Pioneer e SAM, mentre Santander controllerà direttamente il restante 33,3%.
Juan Alcaraz, attuale CEO di Santander Asset Management, sarà il Global Chief Executive Officer della nuova società; Giordano Lombardo, attuale CEO e Group Chief Investment Officer (CIO) di Pioneer Investments, sarà il nuovo Global CIO.
Dalla partnership sono attese “rilevanti economie di scala, un vantaggio distintivo nell’industria del risparmio gestito, e una più ampia diversificazione del business in termini di strategie di investimento, presenza geografica e canali distributivi”. Con flussi netti complessivi di raccolta per oltre 25 miliardi di euro nel 2014, “la società risultante dall’integrazione avrà un più elevato potenziale di sviluppo grazie a un maggiore profilo di indipendenza e una più ampia gamma di soluzioni di investimento con cui rispondere alle esigenze dei clienti attraverso tutti i canali distributivi a livello globale”. A livello distributivo spicca la presenza in oltre 30 paesi, tra cui America Latina, Nord America, Asia e, ovviamente, Europa.
Si stima che l’operazione possa avere un impatto positivo sul capitale di UniCredit di circa 25 punti base.