Quanto impatta l’inflazione sui portafogli degli innamorati? La risposta nel Valentine’s Day Index

Quanto impatta San Valentino sui portafogli delle coppie lo rivela uno studio di eToro secondo cui sembra che i consumi per la festa degli innamorati non sentano gli effetti dell’inflazione. Guardando oltreoceano, quest’anno la spesa per San Valentino negli Stati Uniti, stando ai dati della NRF – National Retail Federation, è stimata a circa 24 miliardi di dollari, o un romantico 10% in più rispetto all’anno scorso. L’equivalente di 175 dollari a testa.
Il peso della Love Economy in Italia
Le voci di spesa più popolari includono caramelle, fiori e gioielli, anche se non mancano attività legate alla cosiddetta “riapertura” dell’economia, come concerti o eventi sportivi.
Per l’Italia, i dati del Love Index di Mastercard mostrano come nell’ultimo decennio la ‘Love Economy’ sia cresciuta a ritmo costante tanto da segnare un +260% degli acquisti, anche nella tradizione, tra fiori (+167%) e ristoranti (+275%).
“Quest’anno, finora, i prezzi delle materie prime sono saliti di circa il 10%, uno dei loro migliori inizi di sempre. Pensiamo che questo aumento proseguirà, sostenuto da una forte domanda, un’offerta ristretta e un’elevata preoccupazione per l’inflazione. Ma non tutti i prezzi sono saliti. Il nostro Valentine Index, ovvero l’indice dei prezzi delle materie prime di “San Valentino”, ha contrastato l’aumento dell’inflazione ed è piatto rispetto all’anno scorso. Questo è un punto luminoso per i consumatori romantici” afferma Ben Laidler, Global markets strategist di eToro. “L’indice considera le spese comuni di San Valentino, come caramelle, gioielli, pranzi e cene fuori. Consideriamo i prezzi di cacao, zucchero, argento, oro, manzo e pollame e li confrontiamo con l’ampio indice Bloomberg composto da 23 materie prime. Il nostro indice segna un aumento ad un anno dell’1% contro il 30% dell’indice generale”.