Notizie Notizie Italia Pronta la liquidità illimitata della Bce, attesa per una forte richiesta delle banche

Pronta la liquidità illimitata della Bce, attesa per una forte richiesta delle banche

20 Dicembre 2011 15:30

L’attesa sul mercato è davvero grande. Domani si svolgerà la prima asta con cui la Banca Centrale Europea finanzierà le banche continentali a 3 anni e con ammontare illimitato. Attraverso questa mossa, l’Eurotower vuole evitare lo spettro del credit crunch, ovvero la stretta creditizia a famiglie e imprese. Le banche europee potranno presentarsi allo sportello della Bce dando come garanzie (collaterali) titoli di Stato e altre tipologie di attivi per ottenere denaro ad un tasso pari all’1%. Un tasso molto basso che, nelle intenzioni della Bce, potrebbe sbloccare in parte i prestiti sull’interbancario e i finanziamenti a famiglie e piccole e medie imprese. “Si spera che le banche concedano prestiti all’economia reale a tasso bassi, altrimenti è un provvedimento solamente a sostegno delle banche”, commenta un analista contattato da questa testata che preferisce mantenere l’anonimato.
 
Mario Draghi, nel corso dell’audizione tenuta ieri al Parlamento europeo, ha spiegato che grazie alla liquidità illimitata concessa dalla Bce le banche potrebbero anche acquistare titoli di Stato durante le prossime aste pubbliche, sostenendo quindi gli sforzi dei Paesi per ripagare il proprio debito. Una visione che non convince gli analisti di Equita visti i contraccolpi degli stress test condotti dall’EBA. “Ci aspettiamo che la liquidità sia utilizzata innanzitutto per finanziare gli impieghi e potrebbe inoltre essere indirizzata all’acquisto di bond bancari sia propri (buyback) che di altre banche”, scrive la sim milanese nella nota odierna.

L’interesse è quindi elevato e “noi ci aspettiamo circa 250-300 miliardi di euro di richieste a livello europeo e almeno 50 miliardi di euro dalle banche italiane, che coprirebbero così il 50% delle scadenze 2012”, ipotizza il broker. Non solo. Gli esperti della sim milanese prevedono che durante la prossima asta, in programma a fine febbraio, “ci sarà una partecipazione ancora maggiore perché avendo più tempo a disposizione sarà disponibile un maggiore ammontare di collateral da portare in Bce”. Rispetto al passato, quindi, una forte richiesta da parte delle banche potrebbe allontanare i timori sulle scadenze e ridurre la pressione dello spread.
 
Già oggi lo spread è sceso a 465 punti base dai 500 punti sfiorati nei primi scambi di seduta in scia al buon esito dell’asta spagnola su titoli di Stato a breve termine. L’asta di titoli a tre mesi svoltasi questa mattina si è chiusa con un tasso lordo dell’1,735%, in deciso calo rispetto al 5,110% della precedente emissione. Stesso trend per l’asta dei titoli a sei mesi che ha visto i rendimenti scendere al 2,435% dal precedente 5,227 per cento. E così anche sul comparto bancario di Piazza Affari sono scattati gli acquisti: Bpm guadagna il 6,60% a 0,311 euro, Ubi Banca il 7,10% a 3,366 euro, Intesa SanPaolo il 4,75% a 1,277 euro, Unicredit il 5% a 0,73 euro, Banco Popolare il 2,15% a 1,05 euro, Mps l’1,30% a 0,257 euro.