Privatizzazioni, da governo via libera a cessione 40% Poste Italiane e 49% Enav
Via libera formale del governo alla privatizzazione di Poste Italiane ed Enav. Il Consiglio dei Ministri odierno ha approvato i decreti che determinano i criteri per la privatizzazione e le modalità di alienazione della partecipazione detenuta dal Ministero dell’economia e delle finanze del capitale di Poste italiane e ENAV rispettivamente fino al 40% e al 49% in una o più tranche.
Poste Italiane verso l’Ipo, cessione fino al 40% attraverso una OPV
La nota di palazzo Chigi specifica che viene autorizzata l’alienazione di una quota della partecipazione non superiore al 40%, disponendo che tale cessione, che potrà essere effettuata anche in più fasi, si realizzi attraverso un’offerta pubblica di vendita (OPV) rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del gruppo Poste Italiane, e/o a investitori istituzionali italiani e internazionali.
Lo schema di decreto prevede che, al fine di favorirne la partecipazione all’offerta, potranno essere previste per i dipendenti del gruppo Poste Italiane forme di incentivazione, tenuto conto anche della prassi di mercato e di precedenti operazioni di privatizzazione, in termini di quote dell’offerta riservate (tranche dell’offerta riservata e lotti minimi garantiti) e/o di prezzo (ad esempio, come in precedenti operazioni di privatizzazione, bonus share maggiorata rispetto al pubblico indistinto) e/o di modalità di finanziamento.
L’iter di privatizzazione dovrebbe portare quindi all’Ipo di Poste Italiane già entro la fine del 2014. Nelle ultime settimane Poste Italiane, che vanta un fatturato annuo per circa 26 mld di euro, ha propceduto al cambio dei vertici societari con Francesco Caio che ha preso il posto di Massimo Sarmi nel ruolo di amministratore delegato del gruppo. In precedenza l’assemblea dei soci aveva eletto Luisa Todini nuovo presidente.
Per l’Enav sarà OPV o in alternativa cessione quota a privati
Per quanto riguarda l’Enav (Ente nazionale di assistenza al volo) è invece prevista la cessione di una quota che assicuri il mantenimento in capo allo Stato di una quota di controllo assoluto (51%). Lo schema di decreto prevede che l’operazione potrà essere effettuata anche in più fasi, ricorrendo, anche congiuntamente, a un’offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti di Enav e delle sue controllate, e/o a investitori italiani e istituzioni, e/o a una trattativa diretta da realizzare attraverso procedure competitive e comunque assicurando che non insorgano situazioni di conflitti di interessi. Anche per Enav sono previsti incentivi per i dipendenti in caso di offerta pubblica di vendita. La delibera del Consiglio dei Ministri prevede l’offerta pubblica quale percorso prioritario da perseguire, in presenza di un adeguato contesto di mercato.