Private banking, in Italia diminuiscono le prospettive di crescita per i prossimi tre anni
In frenata nel prossimo triennio le aspettative di crescita del settore private banking in Italia. Sono i mercati asiatici e dell’Europa dell’Est quelli che si stanno espandendo con maggiore rapidità. Una tendenza nuova messa in evidenza dall’indagine realizzata da PricewaterhouseCooper, che ogni anno, ormai da 14 anni a questa parte, fa il punto della situazione sul private banking a livello internazionale. Dai “global giants” agli operatori di nicchia, un’analisi a 360 gradi sul mondo private, che ha preso in considerazione le opinioni di 265 operatori internazionali provenienti da 43 Paesi.
Nonostante le prospettive per il mercato private del Belpaese sembrino imboccare la strada del consolidamento e della maturità, non c’è ancora da disperarsi totalemente. In Italia le stime per i prossimi tre anni indicano una crescita media annua delle masse gestite del 12% circa contro gli 820 miliardi di euro amministrati nel 2006, che si possono mettere a confronto con una media annua nel Vecchio continente pari a circa il 28%, del 34% per l’Asia-Pacifico e del 30% per l’America, mentre a livello globale si parla di una del 30%.
Un discorso a parte va fatto per la composizione del mercato del private banking. Dallo studio emerge che nella Penisola nostrana la situazione attuale si presenta ancora frammentata, dove i primi 20 operatori gestiscono il 65% circa del marcato mentre i primi 5 gruppi gestiscono il 48% del mercato servito con modello private ed i primi due circa il 34%.
A un meno di un mese dall’entrata in vigore della normativa Mifid (Market in Financial instruments directive) questo tema è stato affrontato prendendo in considerazione i possibili effetti che potrebbe avere sul private banking. Uno degli impatti più significativi, generati dall’incontro tra la Mifid e il mondo private, consiste nella creazione di più opportunità di business derivanti, appunto, da una relazione maggiore della clientela a scapito di un maggiore costo di gestione. Ma anche una spinta maggiore verso la specializzazione, che si concretizza nella realizzazione e utilizzo di nuovi modelli di business.