Notizie Notizie Italia Primi allarmi sul credito anche in Italia

Primi allarmi sul credito anche in Italia

31 Luglio 2007 14:05

Dopo aver fatto le prime vittime negli Usa il deterioramento del credito inizia a fare paura anche in Europa e in Italia. A lanciare l’allarme il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, e le associazioni di difesa dei consumatori.


 


Draghi nel corso di un’audizione alla commissione Bicamerale Antimafia ha fatto particolare riferimento a un peggioramento della qualità del credito soprattutto al sud del Paese, con l’aumento dei crediti inesigibili sia tra le famiglie sia tra le imprese. Una situazione già riscontrata negli Stati Uniti dove, come conseguenza del rialzo dei tassi d’interesse è diventato sempre più difficile per famiglie e aziende corrispondere con puntualità le rate di mutui e finanziamenti.


 


L’allarme di Draghi arriva a poche ore da constatazioni dello stesso tenore diffuse da Elio Lannutti, presidente di Adusbef, e da Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori. Secondo le due associazioni dei consumatori, sarebbero già 450mila i mutuatari italiani già in sofferenza con le banche,  e che rischierebbero di perdere la casa a causa del rincaro dei tassi.


 


“450mila mutuatari su 3,5 milioni – si legge in un documento diramato congiuntamente dalle due associazioni – hanno già avuto procedure esecutive per l’eccessiva onerosità sopraggiunta dall’aumento dei tassi variabili, consigliati dalle banche al 91% dei richiedenti”. Evidenze che vanno di pari passo con altre segnalazioni di Adusbef e Federconsumatori: “L’aumento del 150% degli sfratti nelle grandi città, accompagnato dal più 220% delle richieste, molte di esse eseguite per morosità”.


 


Le due associazioni parlano addirittura di “tantissime famiglie che per sopravvivere devono ipotecare perfino il loro futuro (cessione del quinto dello stipendio, ricorso a debiti ed a rate, prestiti di amici e parenti, pegni ai monti di pietà)”. Un atto di accusa proferito anche nei confronti di finanziarie e banche che “spesso – si legge – revocano il fido proprio nei momenti di maggior difficoltà, spingendo tantissimi cittadini sull’orlo della disperazione ed addirittura nelle braccia degli “strozzini”.