Primarie Usa: il ciclone Donald Trump pronto per il bis in Nevada, lascia Jeb Bush
Il ciclone Donald Trump non sembra avere rivali tra i repubblicani e in South Carolina non ha nemmeno risentito delle parole di Papa Francesco, che aveva definito “non cristiano chi pensa solo a fare muri”. Il riferimento del Papa era a uno dei cavalli di battaglia del miliardario newyorchese che ha sempre dichiarato di voler costruire 2.500 chilometri di muro sul confine tra Stati Uniti e Messico. Lo scontro non si è fatto sentire sabato in South Carolina dove Trump ha preso il 32,5% delle preferenze, staccando Marco Rubio (22,5%) e Ted Cruz (22,3%).
Jeb Bush, dopo il misero 7,8% raccolto in South Carolina, ha annunciato la sospensione della sua campagna elettorale liberando in pratica i suoi finanziatori. Lascia così l’ultimo rappresentante della dinastia Bush che tra il 1999 e il 2007 aveva guidato la Florida.
Domani le primarie repubblicane si spostano in Nevada, ultimo appuntamento per il Grand Old Party prima del Super Tuesday in programma il 1 marzo. “Vincerò il Super Martedì, poi vincerò ancora in un grosso Stato come New York e la partita sarà chiusa”, ha dichiarato Donald Trump che nei sondaggi (media di RealClearPolitics) vola in Nevada con il 42% delle preferenze. Sembrano ancora staccatissimi sia Cruz (20%) sia Rubio (19%).
Anche Hillary Clinton, sul fronte democratico, punta a bissare il successo ottenuto in Nevada dove ha staccato Bernie Sanders raccogliendo il 52,7% delle preferenze contro il 47,2% dell’ex senatore del Vermont. Sabato i democratici si sfideranno in South Carolina dove gli ultimi sondaggi sembrano indicare una sfida senza storia: l’ex segretario di Stato è vista al 57,4%, mentre Sanders è dato al 33,3 per cento.