Notizie Europa Prezzo gas sempre più giù. I numeri del crollo dei consumi europei (-22%) con lo zampino del caldo autunnale

Prezzo gas sempre più giù. I numeri del crollo dei consumi europei (-22%) con lo zampino del caldo autunnale

11 Novembre 2022 14:55

Il mese scorso i consumi di gas in Europa si sono ridotti notevolmente dando fiato al dietrofront del prezzo del gas TTF, ridottosi di oltre due terzi rispetto ai picchi storici toccati ad agosto. Oggi la discesa dei prezzi si conferma con futures con scadenza dicembre del gas TTF che ad Amsterdam segna oltre -8% in area 103 euro al megawattora. Prezzi inferiori che si sono già tradotti in bollette meno care. 

Tre gli elementi che stanno contribuendo alla nuova discesa dei prezzi: gli stoccaggi prossimi alla piena capacità, previsioni di temperature miti per le prossime due settimane e alla riduzione dei consumi (in calo ad ottobre secondo la francese Engie del 22% a/a).

Il clima mite ha in effetti dato una grande mano a frenare la domanda di gas, con le famiglie che hanno tenuto il riscaldamento spento. Ma oltre al clima caldo, la domanda è stata frenata dall’aumento dei prezzi, con molti piccoli utenti industriali che hanno ridotto le loro attività  per sopravvivere. Questo ridimensionamento, insieme ai forti afflussi di GNL e ai siti di stoccaggio pieni, ha contribuito ad attenuare i timori che i governi debbano limitare le forniture di gas ai clienti nei prossimi mesi.

Secondo i dati della piattaforma di analisi di mercato EnergyScan di Engie SA, la domanda totale di gas in Europa occidentale a ottobre è scesa del 22% rispetto all’anno precedente, trainata dagli utenti residenziali, commerciali e piccoli industriali. Ma rovescio della medaglia, il settore elettrico ha aumentato i consumi del 14%.

Così se l’autunno mite ha contribuito a conservare combustibile, le centrali elettriche continuano a bruciare quantità crescenti per tenere accese le luci.   Ci sono “segnali emergenti di cambiamento comportamentale per quanto riguarda l’uso del riscaldamento”, ha dichiarato Julien Hoarau, responsabile delle analisi di EnergyScan. Questo ha contribuito a esercitare “una forte pressione ribassista sui prezzi spot del gas in tutta Europa e ha rafforzato la capacità del continente di bilanciare il suo sistema del gas quest’inverno”.

Sebbene i prezzi di riferimento rimangano tre volte superiori alla media, un’ondata di interruzioni di impianti nucleari in Francia e una bassa produzione idroelettrica altrove hanno costretto i Paesi a bruciare più gas. I dati mostrano che l’uso di gas per la generazione di elettricità in Francia è più che raddoppiato in ottobre rispetto all’anno precedente, così sempre il mese scorso la Germania ha utilizzato circa il 40% in più di gas per alimentare le centrali elettriche.  L’incertezza continua ad offuscare i prossimi mesi, con una domanda e un’offerta difficili da prevedere. L’arrivo del freddo renderà inevitabilmente più difficile la riduzione della domanda, mentre le misure di contenimento dei prezzi in alcuni Paesi potrebbero frenare l’incentivo a tagliare, come è avvenuto in Spagna. Anche il riavvio delle attività  dell’industria europea potrebbe far aumentare le forniture, anche se un miglioramento della produzione nucleare francese l’anno prossimo potrebbe ridurre l’uso del gas per l’energia, ha concluso Hoarau.