Previsioni sulle Borse: tra i gestori cala l’ottimismo per i listini d’Europa – Morningstar
Dove andranno le Borse nei prossimi sei mesi? I maggiori gestori operanti sul territorio vedono rialzi ma la percentuali di ottimisti scende soprattutto per quanto riguarda i listini d’Europa. È vero che le aziende sono più in salute di quanto si era previsto, ma è altrettanto vero che ci sono troppi rischi che stanno emergendo sui mercati, a partire dall’inflazione, dagli squilibri dei bilanci pubblici e dalle tensioni geopolitiche. La percentuale di ottimisti sull’Europa è così scesa a maggio al 52,4% dal 62% di aprile, per contro sono aumentati i gestori che prevedono una volatilità delle Borse attorno agli attuali livelli (38%). E’ quanto emerge dall’ultimo sondaggio Morningstar. Il Vecchio continente deve affrontare due rischi: l’inflazione e il debito sovrano dei Paesi periferici. Sul fronte aziendale, è attesa una crescita degli utili nel 2011, sempre che i prezzi del petrolio e la contrazione delle esportazioni verso il Giappone non finiscano per pesare eccessivamente sui bilanci. Per l’Italia, le previsioni non si discostano dal resto dell’Europa: gli ottimisti sono il 52,4%. Le valutazioni dei titoli non sono care, ma il peso dei finanziari rappresenta un fattore di vulnerabilità, se la crisi del debito sovrano tornerà ad acuirsi. Per quanto riguarda la piazza azionaria d’Oltreoceano i gestori sembrano aver stabilizzato il loro giudizio: per il 71,4% degli intervistati (percentuale analoga a quella del mese scorso) Wall Street salirà. Tuttavia, i money manager mettono l’accento sulla conclusione della fase di politica monetaria ultra-espansiva, nota come Quantitative Easing 2, prevista per fine giugno. Le conseguenze non sono del tutto prevedibili e questo genera un po’ di incertezza. Secondo alcuni gestori l’impatto sulle azioni non sarà significativo se la Federal Reserve manterrà bassi i tassi. Guardando invece a Oriente, il Giappone continua a fare i conti con il post-terremoto e i “vecchi” problemi di bassa crescita economica. Per questo motivo, i gestori mantengono un giudizio cauto. Il 33,4% prevede un’oscillazione della Borsa intorno agli attuali livelli, mentre il 23,8% si aspetta un calo nei prossimi sei mesi. I fund manager aspettano di capire se la ricostruzione porterà sviluppo, innescando un circolo virtuoso positivo.