Previdenza: tra gli italiani poca informazione finanziaria
Gli italiani non hanno le idee chiare sulla propria pensione. Lo dice il più recente studio di Gfk Eurisko, presentato al convegno annuale di Assoreti dello scorso 13 ottobre. L’indagine, conditta tra il 4 e il 19 settembre su un campione di mille persone tra i 30 e i 60 anni (in rappresentanza di 15,8 milioni di nuclei familiari) ha rivelato che nel Belpaese regna il pessimismo sulla pensione che gli italiani riceveranno a fine carriera, ma manca anche una strategia per correre ai ripari. Il 38% degli intervistati non sa far altro che immaginare di continuare a lavorare anche dopo il raggiungimento dell’età pensionabile, utilizzare il proprio “gruzzoletto” messo da parte con una vita di risparmi, oppure abbassare il proprio tenore di vita per adattarlo alle ridotte entrate.
Solo il 21%, invece, pensa ad attivarsi con la previdenza complementare; di questi, l’88% investirebbe in prodotti a garanzia del capitale.
Le figure di riferimento per coloro che intendono rivolgersi ad una soluzione di previdenza complementare sono banche, assicurazioni o reti di promotori (28%), l’azienda in cui si lavora (23%), amici, parenti e conoscenti (22%) associazioni e sindacati (19%), comemrcialisti e consulenti di fiducia (8%).
Tra coloro che invece non hanno ancora preso una decisione sul proprio futuro pensionistico, nella metà dei casi si pensa di interpellare sindacati, istituti previdenziali o associazioni professionali.
In generale, quella che emerge è una generale ignoranza sul tema: la mancanza di informazione è la prima causa della scarsa capacità decisionale degli italiani sulle soluzioni previdenziali per il loro futuro.