Previdenza: dal primo gennaio pensioni più “magre” nelle tasche degli italiani
Pensione, questa sconosciuta. Dal primo gennaio 2010 l’assegno dell’Inps sarà più magro a causa delle nuove tabelle che stabiliscono la rendita. In altre parole scatta un nuovo metodo contributivo e quindi nei prossimi anni si dovrà lavorare di più, ma la pensione resterà comunque più magra.
L’incremento dell’assegno pubblico, dovuto all’allungamento della vita lavorativa voluto quest’estate dal governo Berlusconi, compensa, infatti, appena l’abbassamento dei coefficienti di trasformazione introdotti dal governo Prodi. Ma il risultato nella sostanza non cambia.
La novità impatterà direttamente sulle tasche del popolo dei lavoratori italiani che lasceranno le scrivanie a gennaio. Con l’introduzione del nuovo metodo contributivo, l’assegno scenderà inizialmente dal 6 all’8%, a seconda dell’età. Ma è solo l’inizio. L’effetto, infatti, diventerà via via più importante con il passare degli anni, quando la riduzione delle pensioni arriverà ad essere anche maggiore del 20 per cento.
La pensione di scorta diventerà quindi una necessità per integrare una rendita pubblica sempre più bassa e a riavvicinarsi al livello dell’80% che è il tasso massimo di chi è andato in pensione finora.