Notizie Notizie Italia Pressione fiscale scende in Italia, ma rimane tra le più alte dei Paesi Ocse

Pressione fiscale scende in Italia, ma rimane tra le più alte dei Paesi Ocse

10 Dicembre 2014 11:17
La pressione fiscale in Italia è tra le maggiori dei Paesi Ocse, seppur abbia registrato nel 2013 un lieve calo. Secondo il rapporto diffuso oggi dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, la pressione fiscale in Italia è stata nel 2013 pari al 42,6% del Pil, contro il 42,7% dell’anno prima. Un movimento in controtendenza sia rispetto agli anni passati (è dal 200 che continuava a salire), sia rispetto a quello della media dei Paesi Ocse, dove la pressione fiscale è aumentata dello 0,4%, fino a raggiungere il 34,1% del Prodotto interno lordo dei Paesi dell’organizzazione parigina. 
Scorrendo la classifica, la Danimarca è largamente in testa con un tasso di prelievo del 48,6% del Pil, davanti alla Francia (45%) e al Belgio (44,6%). L’Italia scende di un posto ma rimane comunque nella parte alta, esattamente alla sesta posizione, con una pressione fiscale del 42,6% del Pil, appunto. In fondo, si trova il Messico, con una pressione fiscale di solo il 19,7% e il Cile con il 20,2%.
 
Guardando alla composizione della pressione fiscale in Italia, emerge che sono le imposte sul reddito delle persone e i contributi previdenziali a fare la parte del leone, mentre si ha una percentuale minore di entrate dalle imposte sul reddito delle società e dei beni e servizi. Per quanto riguarda l’Iva, che è stata aumentata negli ultimi cinque anni nella maggior parte dei Paesi e che attualmente si attesta al 22% in Italia, risulta sopra la media Ocse ferma al 19,1%. Nonostante ciò, l’Iva rappresenta per l’Italia solo il 13,8% del totale del prelievo fiscale, rispetto al 19,5% della media Ocse.