Notizie Notizie Mondo Powell (Fed) falco inquieta Wall Street: scossa a Treasury, dollaro e oro

Powell (Fed) falco inquieta Wall Street: scossa a Treasury, dollaro e oro

17 Aprile 2025 09:41

Jerome Powell trasmette un messaggio chiaro ai mercati e soprattutto a Trump. Il presidente della Federal Reserve non intende scendere a compromessi con l’escalation della guerra commerciale globale che sta creando i presupposti per una situazione non certo facile, ossia inflazione in aumento e crescita economica in rallentamento.

Powell mantiene i panni di falco

“Il nostro obbligo è mantenere le aspettative di inflazione a lungo termine ben ancorate e assicurarci che un aumento una tantum del livello dei prezzi non diventi un problema di inflazione continuo”, ha dichiarato Powell nel corso di un discorso tenuto ieri all’Economic Club di Chicago. Il numero uno della Fed ha evidenziato l’importanza di garantire che l’inflazione rimanga sotto controllo, avvertendo che “senza stabilità dei prezzi, non possiamo ottenere i lunghi periodi di solide condizioni del mercato del lavoro che beneficiano tutti gli americani”.

Sul fronte economico Powell ha fatto presente che gli ultimi dati disponibili suggeriscono che “la crescita ha rallentato nel primo trimestre rispetto al solido ritmo dello scorso anno”, anche se il mercato del lavoro “sembra essere in condizioni solide e generalmente in equilibrio e non rappresenta una fonte significativa di pressione inflazionistica”.

Priorità è il controllo dell’inflazione

Parole di Powell che vanno a smorzare le attese di tagli dei tassi a prescindere dall’aumento del ritmo di crescita dei prezzi. Il membro della Fed Christopher Waller a inizio settimana aveva invece detto che se l’impatto delle tariffe minaccia un forte rallentamento economico, allora sosterrebbe un taglio dei tassi anticipato anche se accompagnato da un aumento dell’inflazione.

“Senza la stabilità dei prezzi, non possiamo garantire periodi prolungati di condizioni favorevoli per il mercato del lavoro”, ha aggiunto Powell escludendo al momento cambi di rotta immediati.

“Powell ha osservato che i dazi del presidente statunitense Trump rischiano di aumentare l’inflazione e rallentare la crescita economica. I mercati hanno già elaborato questo aspetto, ma Powell afferma che ha implicazioni politiche”, commenta oggi Paul Donovan, capo economista di Ubs GWM.

Nervi tesi a Wall Street, non si placa la corsa dell’oro

Le parole di Powell, che allontanano l’ipotesi di un taglio del costo del denaro a giugno, non sono state accolte con favore da Wall Street, già in affanno ieri a causa dell’intensificarsi delle tensioni tra Usa e Cina sul fronte della guerra dei chip con il tonfo di Nvidia (-6,9%) che ha annunciato un contraccolpo da 5,5 miliardi nel trimestre a causa delle restrizioni sull’export dei chip H20 in Cina.

In chiusura il Nasdaq ha ceduto oltre il 3% e l’S&P 500 il 2,2%. La fuga dal rischio ha spinto nuovamente verso l’oro che ha toccato nuovi record a 3.339 dollari l’oncia, con un balzo giornaliero del 3,5%.

Si conferma anche la fuga dal dollaro. Il Dollar Index è scivolato sotto quota 99, ai minimi dal marzo 2022, con il cross euro/dollaro che ha superato quota 1,14. “In condizioni di mercato normali, l’atteggiamento aggressivo di Powell avrebbe innescato una risposta positiva da parte del dollaro statunitense. Ma il dollaro sta ancora reagendo alla narrazione di una relativa sottoperformance degli asset statunitensi e alle preoccupazioni sulla crescita, che presumibilmente vengono aggravate da una Fed aggressiva”, argomentano stamattina gli esperti fx di Ing.

Opposto il movimento dei Treasury, in rafforzamento dopo Powell con il decennale che ha visto il proprio rendimento scendere sotto 4,3% rispetto ad area 4,5% a cui viaggiava a inizio settimana.