Notizie Notizie Mondo Il Portogallo batte cassa. Rendimenti su. L’accordo Ue-Bce-Fmi non basta ancora

Il Portogallo batte cassa. Rendimenti su. L’accordo Ue-Bce-Fmi non basta ancora

4 Maggio 2011 11:38

Il Portogallo batte cassa all’indomani dell’accordo raggiunto con l’Unione Europea, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale su un piano di salvataggio di 3 anni da 78 miliardi di euro. Lisbona ha subito voluto testare l’umore del mercato. Lo ha fatto collocando questa mattina  tutto l’ammontare dei titoli a tre mesi che si era prefissato, ma ha il prezzo da pagare è stato ancora una volta salato. Il Portogallo ha, infatti, dovuto offrire rendimenti più alti rispetto all’ultima asta. Il Tesoro lusitano ha piazzato bond per 1,12 miliardi di euro con scadenza ad agosto con un rendimento del 4,652%, in rialzo dal 4,046% offerto nell’asta del 20 aprile. La domanda è stata pari a 1,9 volte l’importo offerto. Per gli esperti il risultato è buono, ma non manca chi vede ancora zone d’ombra.


“La domanda è stata molto forte. Lisbona avrebbe dovuto collocare un miliardo, invece ha collocato di più”, segnala Carmela Pace di Mps Finance. “Mi aspettavano rendimenti in linea con l’asta precedente. Evidentemente la notizia degli aiuti era probabilmente già incorporata”. L’asta portoghese di titoli di Stato a 3 mesi è andata bene, secondo Chiara Cremonesi, fixed income strategist di Unicredit, poiché Lisbona ha venduto un ammontare maggiore di quello offerto ad un tasso inferiore rispetto a quello registrato sul mercato secondario prima dell’emissione che si collocava attorno al 4,83% grazie all’annuncio sul pacchetto di aiuti accordati al Paese da Ue e Fmi, percepito positivamente dai mercati. Più prudente Richard McGuire, fixed income strategist di Rabobank convinto che “l’asta di questa mattina non cambia l’evidenza del situazione generale che resta complicata”.


“Per questo motivo – aggiunge l’esperto di Londra – i rendimenti sono cresciuti ancora. Il dibattito sul salvataggio del Portogallo non è ancora terminato con l’annuncio di questa notte, ma si sposterà sempre di più sull’ambito politico”. Dall’altra parte manca ancora il via libera agli aiuti al Portogallo. La portavoce della Commissione europea ha precisato che la conferenza stampa durante la quale saranno resi noti i dettagli dell’accordo del prestito al Portogallo, che dovrebbe arrivare a 78 miliardi di euro e non a 80 miliardi come precedentemente indicato, si terrà al termine di un processo di consultazione della troika con i partiti politici portoghesi per assicurare all’intervento europeo il massimo consenso.


In queste ore sono in corso a Lisbona colloqui con i partiti dell’opposizione per assicurarsi che il programma di risanamento concordato tra Ue-Fmi-Bce e autorità portoghesi sia attuato indipendentemente da chi vincerà le elezioni. L’imprimatur sarà comunque al centro della riunione dei ministri delle finanze dell’Ue prevista per il 17 maggio. In tempo utile perché, il Portogallo possa affrontare le scadenze di giugno che ammontano a circa 5 miliardi di euro sul fronte dei titoli pubblici. Ma a complicare le cose resta l’incognita finlandese. Il partito nazionalista Veri Finlandesi, uscito vittorioso dalle ultime elezioni politiche, ha minacciato di non votare in Parlamento il salvataggio di Lisbona. Salvataggio che, secondo le regole, i ministri finanziari europei dovranno approvare all’unanimità.

 

Bruxelles ha mostrato ottimismo, ma in sede di preparazione del prossimo Ecofin si starebbe lavorando ad ipotesi come quella di un’astensione della Finlandia, per non compromettere la necessaria unanimità. Per gli esperti contattati da Finanza.com nel caso in cui la Finlandia partecipasse alla votazione sarà spinta comunque a dire sì. Nell’attesa della definizione fioccano altre indiscrezioni sui dettagli. Oltre il 15% dei 78 miliardi di aiuti al Portogallo sarà destinato al settore bancario lusitano, riferisce il Financial Times, che cita fonti vicino alla vicenda. Le banche portoghesi riceveranno 12 miliardi di euro per aumentare il proprio capitale, hanno aggiunto le stesse fonti. Una indiscrezione che contribuisce a dare smalto alle banche portoghesi che alla Borsa di Lisbona mettono a segno rialzi fino al 5,6%.

 

Gli aiuti saranno utilizzati per rafforzare il rapporto Core tier 1 che potrebbe toccare il 10 % entro la fine del 2012. Il balzo delle quotazioni delle principali banche – Bpi, Bcp e Bes – hanno permesso alla Borsa di Lisbona di far registrare a metà mattinata il risultato migliore di tutte le piazze europee con l’indice Psi 20 salito dell’1,88% a 7810 punti. Ma, banche a parte, gli aiuti internazionali avranno un impatto notevole sulla popolazione, a iniziare da un aumento dell’Iva sulla bolletta dell’elettricita: su richiesta dei tecnici della troika, dall’attuale 6 per cento, l’imposta arriverà al 23 per cento, a partire dal gennaio 2012. Il memorandum siglato con il governo di Lisbona prevede inoltre la riduzione delle sovvenzioni all’energia prodotta da fonti rinnovabili. Altre misure prevedono tagli alle pensioni di importo mensile superiore ai 1500 euro e aumenti delle tasse sugli immobili.