Notizie Notizie Italia Popolare Vicenza: assemblea approva la trasformazione, rischio alto inoptato sul prezzo del titolo

Popolare Vicenza: assemblea approva la trasformazione, rischio alto inoptato sul prezzo del titolo

7 Marzo 2016 10:38
Tutto da copione nell’assemblea di sabato della Popolare di Vicenza. Gli oltre 10.000 soci della banca veneta hanno approvato i tre punti all’ordine del giorno: trasformazione in Spa, aumento di capitale da 1,75 miliardi di euro e quotazione a Piazza Affari. Tutto da copione perché l’alternativa era il commissariamento da parte della Banca centrale europea, come spiegato in maniera esplicita dai vertici della popolare vicentina. Nell’assemblea la trasformazione in Spa è stata votata con una maggioranza dell’81,95%, mentre l’aumento e la quotazione sono passati con oltre l’87% dei voto a favore. 
L’aumento, che con ogni probabilità sarà contestuale allo sbarco sul listino milanese, servirà a rafforzare i livelli patrimoniali della banca: a fine 2015 il Core Tier era pari al 6,65% e dovrà portarsi sopra il 10,25% richiesto da Francoforte. I soci hanno dovuto subire una perdita monstre legata alla svalutazione delle azioni, che non erano quotate. A fine 2014 il prezzo dei titoli era stato fissato a 62,50 euro, sceso poi a 48 euro nell’aprile mentre il recesso “fittizio” per i soci che non hanno aderito alla trasformazione della banca è stato fissato a 6,30 euro. Si tratta di una perdita di valore di circa l’87% rispetto ai 48 euro dell’aprile scorso.
Ora il nodo sarà quello di definire il prezzo delle nuove azioni, attraverso un book-building concordato con i coordinatori dell’offerta (Mediobanca, Deutsche Bank, JP Morgan, BNP Paribas e Unicredit), per arrivare ad una forchetta che molto probabilmente sarà svelata ad inizio aprile. Altra cosa da tenere presente è che la ricapitalizzazione sarà garantita da Unicredit. “Al momento è molto difficile formulare ipotesi sulla forchetta di prezzo anche perché si sente tutto ed il contrario di tutto”, spiega Andrea Zanella, consulente finanziario indipendente di Schio.
Zanella si attende però un inoptato elevato e, se questo dovesse avverarsi, “il consorzio di garanzia dell’aumento vorrà pagare il prezzo più conveniente possibile”. A breve, infine, i soci saranno richiamati per approvare il bilancio 2015 che si è chiuso con una maxi perdita di 1,4 miliardi di euro e con un Core Tier 1 pari al 6,65%. In caduta libera la raccolta diretta che a fine 2015 si è attesta a 21,9 miliardi di euro contro i 30,3 miliardi dell’anno prima: una fuga di ben 8,4 miliardi di euro.