Pmi: +4,1% l’export nei primi mesi 2015 nonostante crollo scambi con Russia

Le piccole imprese continuano a fare da traino all’export italiano. I primi tre mesi dell’anno confermano il segno più per le esportazioni delle Pm i nonostante la contrazione di oltre un terzo dell’export verso la Russia dovuto alle sanzioni alla Russia a seguito della guerra in Ucraina.
Nel primo trimestre di quest’anno l’export delle Pmi, secondo i dati diffusi da Confartigianato, risulta di 25,8 miliardi di euro, pari al 27,2% del totale del nostro export manifatturiero, con un aumento del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2014. Dalla rilevazione di Confartigianato emerge che le vendite all’estero dei prodotti delle piccole imprese superano l’andamento complessivo delle nostre esportazioni che, nei primi tre mesi del 2015, hanno fatto registrare un aumento del 3,1%.
Crescita a doppia cifra dell’export verso Corea e Cina
Le piccole e medie imprese fanno sempre più affari con i grandi paesi asiatici e gli Stati Uniti, con l’export verso questi ultimi favorito anche dalla forte svalutazione dell’euro contro il dollaro. In particolare in Corea del Sud dove l’export è cresciuto del 24,4%, seguita da Cina (+19,7%), Stati Uniti (+18,3%), Hong Kong (+11,5%), Regno Unito (+9,0%), Spagna (+8%), Svizzera (+7,8%), Polonia (+5,8%).
Le piccole e medie imprese fanno sempre più affari con i grandi paesi asiatici e gli Stati Uniti, con l’export verso questi ultimi favorito anche dalla forte svalutazione dell’euro contro il dollaro. In particolare in Corea del Sud dove l’export è cresciuto del 24,4%, seguita da Cina (+19,7%), Stati Uniti (+18,3%), Hong Kong (+11,5%), Regno Unito (+9,0%), Spagna (+8%), Svizzera (+7,8%), Polonia (+5,8%).
All’opposto ha registrato un crollo l’export delle nostre piccole imprese verso la Russia, diminuito del 34,6%. Confartigianato ha calcolato che, senza il calo di vendite in Russia, l’export complessivo delle micro e piccole imprese italiane avrebbe registrato un tasso di crescita del 5,4%, di 1,3 punti superiore al 4,1% effettivo. In particolare la caduta delle vendite sul mercato russo vale 4 punti di mancata crescita dell’export nelle Marche, 2,5 punti in Abruzzo, 2,1 punti in Emilia Romagna, 1,9 punti in Friuli Venezia Giulia, 1,5 punti in Umbria, 1,4 punti in Lombardia e 1,2 punti in Veneto.
Export delle Pmi vale il 6,2% del Pil
Complessivamente, tra marzo 2014 e marzo 2015, i prodotti esportati dalle micro e piccole imprese valgono 102,4 miliardi, pari al 6,2% del Pil. “Con questi numeri – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – le piccole imprese si confermano ambasciatrici dell’alta qualità made in Italy e componente fondamentale dell’economia italiana. Il sistema economico e produttivo italiano, ricco anche di micro e piccole imprese, è un modello adatto allo sviluppo che va sostenuto e accompagnato”.
Complessivamente, tra marzo 2014 e marzo 2015, i prodotti esportati dalle micro e piccole imprese valgono 102,4 miliardi, pari al 6,2% del Pil. “Con questi numeri – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – le piccole imprese si confermano ambasciatrici dell’alta qualità made in Italy e componente fondamentale dell’economia italiana. Il sistema economico e produttivo italiano, ricco anche di micro e piccole imprese, è un modello adatto allo sviluppo che va sostenuto e accompagnato”.
A livello di settori merceologici spicca la forza dei prodotti alimentari che mostrano un aumento del 5,9% del valore delle esportazioni. Bene anche i settori dei mobili (+5,6%) e dei prodotti in metallo (+4,3%).
Il Veneto fa la voce grossa, bene anche Piemonte ed Emilia Romagna
Secondo il rapporto di Confartigianato, al vertice della classifica regionale per l’aumento, nel primo trimestre 2015, di esportazioni di prodotti realizzati dalle piccole imprese si colloca il Veneto con una crescita del 7%. Secondo posto per il Piemonte, che registra un incremento del 6,7%, e terza posizione per l’Emilia Romagna che fa segnare un +5,2%. Seguono la Toscana (+2,1%) e la Lombardia (+0,3%). A livello provinciale la migliore performance per le vendite all’estero di made in Italy proveniente dalle piccole imprese è quella di Napoli che, tra il primo trimestre 2014 e i primi tre mesi del 2015, ha visto crescere le esportazioni del 14,1%. Al secondo posto della classifica provinciale per il maggiore incremento di export si colloca Belluno (+13,2%), seguono Treviso (+11,8%), Alessandria (11,6%), Pordenone (10,4%), Salerno (8,6%), Vicenza (8,2%), Modena (7,1%), Bolzano (6%), Como (5,3%), Perugia (5,2%), Torino (5,1%), Lecco e Venezia entrambe con un aumento del 4,4%.
Secondo il rapporto di Confartigianato, al vertice della classifica regionale per l’aumento, nel primo trimestre 2015, di esportazioni di prodotti realizzati dalle piccole imprese si colloca il Veneto con una crescita del 7%. Secondo posto per il Piemonte, che registra un incremento del 6,7%, e terza posizione per l’Emilia Romagna che fa segnare un +5,2%. Seguono la Toscana (+2,1%) e la Lombardia (+0,3%). A livello provinciale la migliore performance per le vendite all’estero di made in Italy proveniente dalle piccole imprese è quella di Napoli che, tra il primo trimestre 2014 e i primi tre mesi del 2015, ha visto crescere le esportazioni del 14,1%. Al secondo posto della classifica provinciale per il maggiore incremento di export si colloca Belluno (+13,2%), seguono Treviso (+11,8%), Alessandria (11,6%), Pordenone (10,4%), Salerno (8,6%), Vicenza (8,2%), Modena (7,1%), Bolzano (6%), Como (5,3%), Perugia (5,2%), Torino (5,1%), Lecco e Venezia entrambe con un aumento del 4,4%.