Notizie Notizie Italia Pirelli alle corde, il piano slitta e titolo torna in rosso Ytd. Analisti vedono grigio nel medio termine

Pirelli alle corde, il piano slitta e titolo torna in rosso Ytd. Analisti vedono grigio nel medio termine

30 Ottobre 2019 12:39

“La pressione sui prezzi sta diventando molto più visibile e continuerà anche nel 2020”. Con queste parole Marco Tronchetti Provera ha spiegato il tergiversare della sua Pirelli nel presentare il piano strategico al 2022, che slitta al nuovo anno. Nuove nuvole per Pirelli, che oggi affonda in Borsa di quasi il 7% a 5,4 euro, mandando in fumo buona parte del rally del 15% delle ultime tre settimane) proprio a seguito del sorprendente rinvio del nuovo piano, mentre il taglio della guidance era ampiamente atteso.

Per il titolo rischio segnale ribassista in chiusura

Il titolo Pirelli con il calo odierno vede ripiombare in rosso il saldo 2019 in Borsa, a circa -3%, in compagnia della sola Ferragamo (-6%). 

“Graficamente il titolo non ha superato il test del ritracciamento di Fibonacci del 38,2% a 5,78 euro e della trend line ribassista di lungo periodo costruita sui massimi di agosto 2018 e confermata appunto a ottobre di quest’anno – rimarca l’Ufficio studi di FinanzaOnline – . Importante dunque la chiusura di oggi. In particolar modo la rottura della trend rialzista di breve termine (minimi di agosto e ottobre di questo anno) e della trend rialzista su RSI avviata sul minimo di maggio 2019 darebbe un segnale di debolezza importante con ritorni a 5 euro e 4,43 euro. Al rialzo invece il titolo dovrà infrangere il ritracciamento di Fibonacci su citato e la trend ribassista. In questo modo i corsi avranno spazio per accelerare verso 6,2 e 6,6 euro”.

 

Ebit in calo nei primi 9 mesi 2019, tagliata la guidance

La società ha diffuso i conti dei primi 9 mesi con ricavi per 4,04 miliardi di euro, in aumento del 2,8% rispetto ai 3,93 miliardi dei primi tre trimestri dello scorso anno, grazie al rafforzamento registrato sul segmento High Value, che oggi rappresenta il 67,4% dei ricavi complessivi. L’Ebit Adjusted è di 685 milioni di euro (dai 700,1 milioni di euro al 30 settembre 2018), con un margine Ebit Adjusted pari al 17% (17,8% al 30 settembre 2018). L’utile netto dei 9 mesi è di 385,7 milioni di euro, rispetto ai 378,1 milioni contabilizzati negli stessi mesi dello scorso anno (+2%)

Tagliata la guidance di ebit adj 2019 (adj EBIT margin da 18/18,5%). I ricavi invece sono visti pari ad almeno 5,3 miliardi di euro, in aumento del 2,5% rispetto al 2018 (tra l’1,5% e il 2,5% la precedente indicazione), sostenuti dal rafforzamento sull’High Value (confermato il 67% il peso sui ricavi). Le attese sui volumi complessivi sono per una flessione del 2% (tra il -2,5% e il -2%).

Il piano slitta e gli analisti si preoccupano

Il mercato guarda soprattutto al nuovo rinvio del Piano industriale 2020-22, che era atteso l’11 dicembre 2019 e che invece arriverà nel primo trimestre 2020 “a causa di mercati di riferimento sempre più sfidanti e la necessità di approntare nuove azioni per ridurre il break-even point già a partire dal 2020.

Gli analisti con Equita che taglia le stime 2019 (EBIT adj -3% a 924 mln e utile netto a -6% a 465 mln) e nel biennio successivo (in media -6% e -8%). Il nuovo prezzo obiettivo è stato fissato dalla sim milanese a 6,6 euro con rating sceso da Buy a Hold. Banca Imi ritiene che la debolezza si potrebbe trascinare nel medio termine tra ritardo del  piano, revisione della guidance e preoccupazioni sull’evoluzione del mercato dell’automotive.

Taglia le stime anche Mediobanca Securities con le proiezioni relative al 2019-2020 riviste al ribasso del 5-9% in termini di ebit. Il prezzo obiettivo scende a 5,7 euro (rating neutral) con l’utile netto 2019 visto a 485 mln e nel 2020 a 449 mln.