Notizie Notizie Italia PIR alternativi e detassazione Eltif, i dettagli delle due proposte

PIR alternativi e detassazione Eltif, i dettagli delle due proposte

27 Marzo 2020 18:09
Creare dei prodotti alternativi che si affianchino agli attuali piani individuali di risparmio, ma con soglie di investimento più elevate e differenti vincoli di investimento. Questi sono i PIR alternativi proposti da Assogestioni. Si tratterebbe di strumenti immediatamente operativi, in quanto, come i PIR ordinari, non rientrano nella disciplina degli aiuti di Stato e non necessitano dell’approvazione della CE.

I PIR alternativi: la proposta di Assogestioni

Il progetto è quello di creare dei prodotti alternativi di tipo chiuso che si affianchino agli attuali PIR, ma con soglie di investimento più elevate e differenti vincoli di investimento, e con gli stessi incentivi fiscali dei PIR aperti , ossia con l’esenzione fiscale per le somme investite. L’idea è di proporre un PIR alternativo di tipo chiuso con una soglia d’investimento di almeno 150mila euro annui fino ad un massimo di 1,5 milioni in 5 anni o anche oltre (rispetto ai 30mila annui e 150mila in 5 anni per i PIR ordinari). Il contenitore del PIR alternativo può assumere qualunque forma, ma considerato l’oggetto di investimento tipicamente illiquido, come precisa Equita, meglio si prestano ad essere utilizzati tramite l’utilizzo di veicoli di investimento come gli ELITF, fondi di PE, fondi di PD.

Vincoli d’investimento: almeno 70% in Pmi

Per quanto riguarda i vincoli d’investimento, Assogestioni propone che i benefici fiscali previsti dalla normativa PIR siano estesi anche ai PIR alternativi che investano almeno il 70% del valore complessivo in strumenti finanziari emessi da imprese con stabile organizzazione in Italia, diverse da quelle inserite negli indici FTSE MIB e FTSE MID. Per quanto riguarda i limiti alla concentrazione degli investimenti in un’unica impresa, l’associazione propone di portarlo al 20% dall’attuale 10% per i PIR ordinari.

La detassazione degli ELTIF

Inoltre, come riporta MilanoFinanza, potrebbe confluire nel decreto Cura Italia bis anche la detassazione per gli ELTIF. Condizione per la detassazione in tal caso è l’investimento esclusivo in PMI italiane non quotate o con una market cap max di 500mn e dotate di un patrimonio non superiore ai 200 milioni. Entrambe le proposte, affermano gli esperti di Equita Sim, vanno nella direzione di sostenere l’economia reale, in una fase di forte pressione creata dall’emergenza Covid-19, che impatta maggiormente le PMI rispetto alle grandi aziende.