Pil: Nomisma, non sono i consumi che lo frenano, sono gli investimenti che scendono
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"La nuova contabilità trimestrale non modifica sostanzialmente il quadro congiunturale che si conferma di stagnazione-recessione. Dati gli andamenti della prima metà dell'anno e scontando una flessione anche nel terzo trimestre, il Pil 2014 potrebbe chiudere in negativo per un -0,4%". Così il capo economista di Nomisma, Sergio De Nardis, ha commentato i dati relativi ai conti economici trimestrali pubblicati oggi dall'Istat.
"La domanda estera netta continua a sostenere l'attività economica, mentre le scorte danno un contributo negativo e la domanda finale interna non riesce a ripartire. Non sono più i consumi a frenare il Pil, anzi le famiglie hanno incrementato gli acquisti nel secondo trimestre tornando a comprimere i risparmi: sono gli investimenti a scendere. In particolare quelli in macchine, attrezzature e costruzioni che risentono del clima depresso e oltremodo incerto che domina la prospettiva di breve-medio periodo e che gli ultimi dati della congiuntura globale sembrano purtroppo confermare", conclude De Nardis.
"La domanda estera netta continua a sostenere l'attività economica, mentre le scorte danno un contributo negativo e la domanda finale interna non riesce a ripartire. Non sono più i consumi a frenare il Pil, anzi le famiglie hanno incrementato gli acquisti nel secondo trimestre tornando a comprimere i risparmi: sono gli investimenti a scendere. In particolare quelli in macchine, attrezzature e costruzioni che risentono del clima depresso e oltremodo incerto che domina la prospettiva di breve-medio periodo e che gli ultimi dati della congiuntura globale sembrano purtroppo confermare", conclude De Nardis.