PIL Italia +0,3% nel primo trimestre 2025. Alert Bankitalia: “Dazi minacciano la crescita globale”

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L’economia italiana ha iniziato il 2025 con un passo positivo. Secondo i dati diffusi dall’Istat, il Prodotto Interno Lordo (Pil) è cresciuto dello 0,3% nel primo trimestre dell’anno rispetto ai tre mesi precedenti. Il dato conferma la stima preliminare pubblicata ad aprile e si accompagna a una revisione al rialzo delle prospettive annuali.
Ma si allunga l’ombra dei dazi sull’economia globale, Italia inclusa. A lanciare un avvertimento chiaro è il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, che ha parlato di un rischio concreto per il Pil mondiale se dovesse proseguire l’attuale escalation protezionistica.
Italia: domanda interna e investimenti spingono il Pil
Soffermandoci sui dati resi noti oggi dall’Istat emerge che su base tendenziale, il Pil sale allo 0,7%, rispetto allo 0,6% precedentemente stimato. Anche la crescita acquisita per il 2025 è stata aggiornata: ora è prevista al +0,5%, contro il +0,4% della stima iniziale. Si tratta di segnali incoraggianti, che indicano una moderata ma costante ripresa.
A trainare la crescita, come sottolinea l’Istat, sono stati soprattutto gli investimenti fissi lordi, che hanno registrato un aumento dell’1,6% rispetto al trimestre precedente, contribuendo con 0,3 punti percentuali all’incremento del Pil. Anche i consumi delle famiglie e delle istituzioni sociali private sono cresciuti, seppur in misura più contenuta (+0,1%).
La domanda estera netta ha offerto un contributo positivo di 0,1 punti percentuali grazie a un aumento delle esportazioni (+2,8%) leggermente superiore a quello delle importazioni (+2,6%). Di contro, la variazione delle scorte ha pesato negativamente sull’andamento economico, sottraendo 0,3 punti alla crescita.
Dal punto di vista settoriale, il valore aggiunto mostra segnali di vitalità in agricoltura e industria. L’agricoltura, la silvicoltura e la pesca crescono dell’1,4%, mentre l’industria avanza dell’1,2%. Unico settore in lieve calo è quello dei servizi, che registra una flessione dello 0,1%. Questi risultati vanno letti tenendo conto del calendario lavorativo: il primo trimestre del 2025 ha avuto una giornata lavorativa in meno rispetto al quarto trimestre del 2024 e due in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
ING: rallentamento in vista nel secondo trimestre
Come la maggior parte dei principali paesi dell’eurozona, anche l’Italia ha registrato un inizio del 2025 relativamente positivo, favorito dalle esportazioni. “Una decelerazione sarà inevitabile, poiché l’effetto diretto combinato di dazi più elevati e l’impatto indiretto sulla fiducia eroderanno le esportazioni e, potenzialmente, gli investimenti industriali”, avverte però Paolo Pizzoli, senior economist di ING.
“Gli ultimi sviluppi nella saga dei dazi, purtroppo, non contribuiscono ad alleviare l’incertezza. Una nuova questione giudiziaria si aggiunge ora a un contesto già complicato, in cui la visibilità sullo stato dei negoziati tra Stati Uniti e UE era già scarsa – spiega l’economista -. Una nota più positiva, gli ultimi dati sulla fiducia indicano un netto miglioramento sia tra i consumatori che tra i fornitori del settore dei servizi: un buon auspicio per la domanda interna”.
Nel complesso, in un contesto di grande incertezza, ING continua a credere che un rallentamento della crescita trimestrale del Pil si materializzerà nel secondo trimestre e confermiamo il nostro scenario base con una crescita media del Pil italiano attesa al ritmo dello 0,6% nel 2025.
Lavoro in ripresa: più occupazione e redditi in crescita
Oltre alla crescita economica, anche il mercato del lavoro mostra segnali positivi. Le ore lavorate sono aumentate dell’1%, le posizioni lavorative dello 0,7% e i redditi pro capite dello 0,5%. Dati che suggeriscono un consolidamento dell’occupazione e un miglioramento del potere d’acquisto delle famiglie.
Dai dati resi noti oggi dall’Istat emerge come l’economia italiana avanzi lentamente ma con segnali incoraggianti. Il miglioramento delle stime da parte dell’ISTAT riflette un contesto in cui la domanda interna, gli investimenti e l’export sostengono la ripresa. Tuttavia, restano alcune incertezze legate al quadro internazionale e agli squilibri tra settori, in particolare nei servizi.
PIL mondiale a rischio per l’incertezza sui dazi: l’allarme di Bankitalia
E mentre l’Istituto nazionale di statistica pubblica i dati sul Pil, arrivano le dichiarazioni del governatore di Bankitalia Fabio Panetta secondo cui l’ombra dei dazi torna a preoccupare l’economia globale. Secondo Panetta, l’aumento delle barriere commerciali potrebbe sottrarre fino a un punto percentuale alla crescita globale nel giro di due anni, mettendo a rischio già oggi circa il 5% degli scambi internazionali.
Nelle considerazioni finali presentate in occasione della pubblicazione della relazione annuale della Banca d’Italia sul 2024, Panetta ha definito questa tendenza una “traiettoria pericolosa” per l’economia internazionale, in un contesto dominato da incertezza crescente. Ha poi aggiunto che è sorprendente come, nonostante il surplus degli Stati Uniti nei servizi – in particolare in quelli digitali – le dispute commerciali continuino a concentrarsi principalmente sullo scambio di beni.
Il governatore ha anche puntato il dito contro la concentrazione di potere in poche grandi imprese globali, capaci di dominare i settori più innovativi, controllare enormi volumi di dati e condizionare la concorrenza a livello internazionale. Una dinamica che, secondo il numero uno di Bankitalia, genera distorsioni e amplifica i rischi per la crescita.