Piazza Affari sorride nonostante freno Unicredit, Saipem arrotonda a +45% il bottino ytd
Martedì intonato al rialzo per Piazza Affari che torna a salire grazie anche alla sponda dell’ottima asta Ctz, con tassi di assegnazione dimezzati rispetto a un mese fa. Il Ftse Mib ha così chiuso in progresso dello 0,38 a quota 21.139 punti.
L’asta CTZ, la prima del classico trittico di aste di fine mese, ha visto allocati titoli biennali per 2 miliardi di euro, il massimo dell’ammontare previsto (range era 1,5-2 mld). Il rendimento medio di assegnazione è stato pari allo 0,288%, più che dimezzato rispetto al precedente collocamento di febbraio che aveva evidenziato un tasso di assegnazione di 0,592%. La domanda si è attestata a 3,617 miliardi di euro con bid to cover di 1,81 (il mese scorso era stato di 1,82). Domani sarà il turno dei Bot a sei mesi.
Saipem sospinta dal Buy di Goldman
Marcia in più oggi per Saipem (+1,85%) che ha approfittato della promozione da parte di Goldman Sachs. Gli analisti della banca d’affari americana hanno alzato la raccomandazione a buy dal precedente neutral, con un target price che passa da 3,6 a 6 euro (con un upside del 26%). Sul Ftse Mib il titolo del gruppo dei servizi petroliferi avanza di oltre il 2,4% a 4,71 euro. Goldman Sachs indica per Saipem alcuni temi chiave, tra cui i vantaggi dall’aumento della domanda di LNG (gas naturale liquefatto). Saipem “è ben posizionata per cavalcare il boom di crescita attesa nel LNG”.
Saipem ha così arrotondato a +45% circa il saldo da inizio anno, seconda solo a Azimut che in meno di tre mesi ha visto il proprio valore in Borsa schizzare in avanti di oltre il 55%. Terzo gradino del podio 2019, ad oggi, è occupato dal titolo Juventus (+1,1%), nervoso oggi per l’infortunio occorso in nazionale a Cristiano Ronaldo, rivelatosi comunque meno grave del previsto con la partecipazione ai quarti di Champions League che non sarebbe a rischio.
Unicredit soffre tra le banche
Tra le banche giornata negativa per Unicredit (-1,39%). Secondo quanto riportato questo pomeriggio dall’agenzia stampa Radiocor, il responsabile corporate per l’Italia, Giovanni Ronca, sarebbe in procinto di dimettersi per contrasti con i vertici della banca.
Moderato calo per l’altra big Intesa Sanpaolo (-0,25%) che ha confermato la stretta sulle inadempienze probabili (UTP – Unlikely To Pay), già preannunciata nei mesi scorsi da Carlo Messina come una delle priorità per il 2019. Sul piatto ci sarebbe un pacchetto di UTP da 10 miliardi di euro, pari a oltre i due terzi circa degli incagli del gruppo. La banca ha firmato un accordo non vincolante con Prelios, cui ha concesso un periodo di negoziazione esclusiva per la possibile costituzione di una partnership strategica finalizzata all’ottimizzazione della gestione delle posizioni UTP. La partnership con Prelios potrebbe andare a ricalcare quella effettuata con Intrum sul fronte Npl.