Piazza Affari si affaccia a febbraio con maggiori dubbi: subito test probanti per banche, Enel e FCA
Il mese di gennaio si è chiuso con un marcato sell-off per Piazza Affari con la doccia fredda del Pil italiano che si è aggiunta ai timori legati al coronavirus. Il primo mese dell’anno, nonostante i nuovi massimi assoluti segnati da Wall Street nelle scorse settimane, si è chiuso in generale con il ritorno della volatilità. L’indice VIX si mantiene su valori storicamente bassi, ma dopo aver toccato un minimo di 11,5 a fine novembre adesso è risalito fino a 17,9. La paura di una diffusione dell’epidemia di coronavirus in Cina e dei suoi potenziali impatti sull’economia globale è stato il principale driver del sell-off dell’ultima settimana, che ha colpito l’azionario così come le principali commodities industriali (Bloomberg Commodity Index -7,5%) ed in particolare del petrolio (-12%) sceso sotto i $60 al barile. Di contro, la ricerca di rifugio ha premiato l’oro che ha guadagnato il 3% tornado vicino ai $1.583 l’oncia.
“Ci preoccupa la stretta dipendenza che si è venuta a creare tra i mercati finanziari e la politica monetaria – si legge nel Monthly report di Equita – con il rischio che l’inevitabile ritorno all’utilizzo di strumenti ordinari, dopo anni di pratiche straordinarie, rischi di diventare causa di forte instabilità. L’espansione del bilancio della Fed da inizio ottobre (+$200bn) ha avuto infatti una correlazione del 95% con l’andamento dei principali indici americani”.
Equita lima peso su Enel ed Eni
Equita nel suo portafoglio principale ha ridotto il peso su Enel dopo l’ottima performance di gennaio (oltre +11% e titolo ai nuovi massimi storici, ndr) confermando comunque il giudizio positivo sul titolo. Ridotto il peso anche su ENI. “Riduciamo il peso in portafoglio di 50bps in quanto riteniamo che i risultati di 4Q19 risentano della debolezza dei prezzi del gas spot e margini di raffinazione. Nella preview di 4Q19 abbiamo ridotto la stima EPS FY19 del 18%”, argomenta la sim milanese che conferma la view positiva sul titolo (rating buy e target price a 16 euro).
Guardando alle performance dell’ultimo mese, è chiara la tendenza degli investitori a privilegiare titoli anticiclici quali le utility e mettere da parte quelli ad alto beta e legati al petrolio. A Piazza Affari – che ha chiuso gennaio in rosso di oltre l’1% (peggior mese degli ultimi 8) – la migliore in assoluto è stata Enel, mentre hanno sofferto molto alcuni industriali quali Pirelli, FCA e CNH.
I top 5 di gennaio
Enel +11,07%
Italgas +10,14%
A2a +7,81%
Campari +7,25%
Leonardo +6,99%
E i 5 peggiori
Pirelli & C -14,94%
Saipem -13,96%
Telecom Italia -12,51%
Cnh Industrial -11,91%
Fiat Chrysler Automobiles -11,08%
Test earning season per Piazza Affari
Guardando le principali asset class, spicca la corsa ai beni rifugio: il Treasury a 10 anni ha guadagnato il 2,3%, il Bund decennale tedesco registra un progresso del 2,6%, mentre il Btp decennale è sceso a un rendimento dello 0,92%. Infine, l’oro chiude gennaio con guadagni vicino al 5% sui massimi dal 2013.
“Nonostante le trimestrali eccellenti delle più grandi Blue Chips americane i mercati sono entrati in modalità Risk Off spaventati dagli impatti sull’economia del Coronavirus”, rimarca Pietro Di Lorenzo, analista e fondatore di SOSTrader.
Concentrandosi su Piazza Affari, domani entra nel vivo l’earning season con Intesa Sanpaolo che apre le danze delle trimestrali bancarie. Sempre martedì in arrivo i conti di Ferrari. Mercoledì è il turno di Bper e Unicredit (cda il 5, ma diffusione conti il 6 mattina). Giovedì giornata clou con Banco Bpm, Enel, Fiat Chrysler Automobiles e Mediobanca. Infine venerdì toccherà a Banca Mps, Buzzi e Cnh Industrial.