Piazza Affari prosegue in rialzo, in luce Enel e Unicredit. Mediaset maglia nera
Unicredit guida le blue chip di Piazza Affari con un rialzo del 4,30% a 3,056 euro nella seconda settimana del maxi aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro. In grande spolvero anche i diritti che mostrano un progresso del 12% a 1,93 euro. Ieri Equita aveva alzato la raccomandazione sull’istituto di piazza Cordusio a buy dal precedente hold in scia alla recente reazione del titolo che ha portato il rapporto tra il titolo e il patrimonio netto tangibile a 0,4 volte, un livello estremamente inferiore rispetto alla media delle altri grandi banche europee (0,66 volte).
In una seduta dove l’indice Ftse Mib guadagna l’1,20% in area 15.400 punti, è finita sotto i riflettori Enel (+2,30% a 3,196 euro). Il titolo del colosso elettrico beneficia delle indicazioni positive emerse dalla conference sugli impatti della nuova regolazione sulla distribuzione elettrica. La Rab di inizio periodo 2012-2015 è indicata a 21,5 miliardi di euro a cui si aggiungono 400 milioni per le attività commerciali, in linea con il consensus a 22 miliardi di euro. Il miglioramento complessivo rispetto al precedente periodo regolatorio è di circa 220 milioni di euro a livello di Ebitda mentre i ricavi totali sono attesi a 5,25 miliardi rispetto ai 5,1 miliardi previsti con il vecchio sistema.
Prosegue il tormentone sulla possibile separazione proprietaria tra Eni e Snam, che potrebbe essere inserita nel decreto liberalizzazioni in via di approvazione da parte del governo Monti. “Continuiamo a ritenere che la possibile cessione/spin-off di Snam da Eni possa rappresentare un importante catalyst per il titolo”, scrive Intermonte nella nota odierna. Il candidato ideale per l’acquisto sarebbe sempre la Cassa Depositi e Prestiti. “L’ostacolo principale – segnalano gli esperti di Equita – è l’esborso di circa 3,6 miliardi di euro che la CDP dovrebbe pagare per il 30% di Snam”. A Piazza Affari il titolo Eni mostra un progresso di quasi 2 punti percentuali a 16,70 euro, mentre Snam prosegue sulla parità a 3,376 euro.
Mediaset scivola invece sul fondo del paniere principale con un ribasso dell’1,65% a 2,146 euro. Gli analisti di Mediobanca hanno rivisto al ribasso le stime 2011-2012 per la raccolta pubblicitaria sui canali free-to-air: il calo per la raccolta 2011 è ora previsto a -4% (dal precedente -3%) e per il 2012 a -5% (da -3,2%). In particolare, gli esperti di piazzetta Cuccia hanno tagliato le stime sul quarto trimestre 2011 a -6,5% da -3,2%. Per quanto riguarda la Pay tv, Mediobanca prevede per il 2011 una perdita di 70 milioni di euro e per il 2012 un rosso di 81 milioni, peggio delle stime precedenti che indicavano -55 milioni e -65 milioni di euro. Giù anche le stime sul dividendo, rivisto a 15 centesimi per il biennio 2011-12 dal precedente 18 centesimi. “Un eventuale taglio della cedola potrebbe essere vista come una notizia negativa, ma noi crediamo che questo succederà qualora la raccolta pubblicitaria rimanesse debole”, scrive Mediobanca nella nota odierna dove viene confermato il giudizio neutrale ma “segnaliamo che la raccolta e il dividendo potrebbe aggiungere ulteriore pressione al titolo”.