Piazza Affari positiva trainata dalle banche, spread sotto quota 430. Fari su Atene e Bruxelles
Piazza Affari prosegue la risalita dopo aver messo a segno nell’ultima ottava un rialzo di circa 4 punti percentuali. A trainare il listino milanese la brillante performance del comparto bancario che sfrutta l’apprezzamento dei titoli di Stato italiani. Sul mercato secondario, infatti, lo spread tra i Btp a dieci anni e il Bund tedesco viaggia sotto quota 430 punti base, circa 80 punti in meno rispetto all’inizio della scorsa settimana. Sull’indice di riferimento Ftse Mib spiccano quindi i titoli bancari: Monte dei Paschi guadagna il 10,40% a 0,253 euro, Unicredit il 6,35% a 3,524 euro, Popolare di Milano il 4,20% a 0,395 euro, Banco Popolare il 4% a 1,058 euro, Ubi Banca il 2,80% a 3,32 euro, Intesa SanPaolo il 3,25% a 1,425 euro.
Venerdì sera Mps, Banco e Ubi hanno presentato i piani per rispondere alle richieste di rafforzamento patrimoniale avanzate dall’EBA. Tutte e tre le banche hanno escluso il ricorso ad un nuovo aumento di capitale ed ora bisognerà attendere il 7-8 febbraio, data in cui l’authority europea dovrà dare il suo giudizio sulle azioni programmate dagli istituti di credito.
Piazza Affari si conferma la migliore tra le Borse europee con l’indice Ftse Mib che guadagna lo 0,70% a 15.735 punti, mentre il Ftse All Share avanza dello 0,80% a quota 16.650. Più deboli Parigi (+0,10%), Francoforte (-0,30%), Londra (+0,45%) e Madrid (+0,10%). Nelle prime tre settimane dell’anno le emissioni di covered bond hanno registrato il nuovo record dal gennaio 2000 che in questa fase, segnalano gli analisti di Intermonte, dopo l’iniezione di liquidità garantita dalla Bce, risultano essere lo strumento di funding più utilizzato. “Il miglioramento delle condizioni di funding e liquidità che supporta la nostra attuale visione positiva sulle banche si sta materializzando – fanno notare gli esperti – mentre ulteriori progressi sono attesi alla luce della prossima asta Bce”.
Gli investitori sono concentrati oggi sulla riunione a Bruxelles dei leader del Vecchio Continente, che saranno chiamati a rafforzare l’unione di bilancio e a potenziare il Fondo salva-Stati permanente (ESM). Si attende inoltre l’esito delle trattative tra le autorità greche e i creditori privati per la ristrutturazione del debito ellenico. Accordo che darebbe il via libera al secondo piano di aiuti da oltre 100 miliardi di euro targato Fondo monetario internazionale-Unione Europea.