Piazza Affari positiva, bene banche e Mediaset. Luxottica e Tenaris pagano i downgrade dei broker
Piazza Affari viaggia in positivo grazie alla buona vena del comparto finanziario, dei colossi pubblici dell’energia e della corsa di Mediaset. Per il momento il listino milanese snobba il downgrade di Standard & Poor’s sulle banche spagnole, mentre sul fronte greco non dovrebbero arrivare novità dal Consiglio Europeo del 18-19 ottobre. Ma gli investitori sembrano moderatamente ottimisti, al pari del premier ellenico Antonis Samaras. Il primo ministro ateniese ha detto ieri sera che la Grecia potrà contare presto sulla nuova tranche di aiuti (31,5 miliardi di euro) per pagare i propri debiti.
Gli operatori sono in attesa di una serie di dati macro Usa dopo le vendite al dettaglio di ieri, cresciute oltre le attese dell’1,1%. Inoltre, sempre negli States, in questi giorni entrerà nel vivo la stagione delle trimestrali con i big di Wall Street chiamati al test dei conti. In questo quadro le Borse europee viaggiano in territorio positivo: a Francoforte il Dax guadagna lo 0,70%, a Parigi il Cac 40 avanza dello 0,60%, a Londra il Ftse 100 mostra un progresso dello 0,50%, a Madrid l’Ibex segna un rialzo di oltre 1 punto percentuale.
A Piazza Affari l’indice Ftse Mib guadagna oltre lo 0,50% in area 15.7000 punti sfruttando gli acquisti sui titoli del comparto finanziario: Unicredit e Intesa SanPaolo guadagnano entrambe oltre l’1%, Generali avanza dell’1,30%, Monte dei Paschi mostra un progresso dello 0,75%. Mediaset, ancora maglia rosa (+2,60% a 1,57 euro), risente delle voci su un possibile interessamento di Al Jazeera per Mediaset Premium, in particolar modo per i contenuti sportivi della pay-tv del Biscione.
In territorio negativo si trovano Tenaris (-1,60% a 15,01 euro), con Mediobanca che ha ridotto il giudizio e neutral da outperform, e Luxottica (-0,70% a 28,60 euro), che paga il downgrade di BofA a neutral. Debole Fiat, che lascia sul parterre lo 0,25%, dopo i dati sulle immatricolazioni auto di settembre in Europa: -18,5% in scia al forte scivolone (-25,7%) delle vendite di autovetture in Italia.