News Notizie Italia Piazza Affari ritrova ossigeno grazie anche al FMI. Prysmian regina di giornata sul Ftse Mib, ENI giù nonostante upgrade di MS

Piazza Affari ritrova ossigeno grazie anche al FMI. Prysmian regina di giornata sul Ftse Mib, ENI giù nonostante upgrade di MS

Pubblicato 12 Ottobre 2021 Aggiornato 19 Luglio 2022 17:29
Seduta dai due volti per Piazza Affari. Dopo un avvio in forte calo, l'indice Ftse Mib ha progressivamente risalito la china e ha chiuso a 25.990 punti (+0,23%). Oggi il World Economic Outlook del FMI, che evidenzia un taglio delle stime globali e in particolare di quelle sull'Europa, ha premiato l'Italia con la crescita 2021 adesso attesa a +5,8% dal +4,9% precedentemente indicato. Sullo sfondo rimangono le crescenti preoccupazioni sull'inflazione, con i prezzi del petrolio che ieri hanno aggiornato i massimi pluriennali. Torna sotto i riflettori anche il caso Evergrande. Il colosso immobiliare cinese ha mancato il terzo round di pagamenti delle cedole obbligazionarie in tre settimane, intensificando i timori del mercato su un possibile contagio che coinvolga altri sviluppatori immobiliari. Sul parterre di Piazza Affari spunto rialzista oggi per Diasorin che segna +2,71% riprendendosi dopo un periodo prolungato di intonazione negativa. Meglio ha fatto Prysmian (+3,55% a 30,60 euro), miglior performer di tutto il Fte Mib all'indomani dell'annuncio dell'estensione della partnership con Openreach. Chiusura sopra la parità per Enel (+0,25%) che in avvio era scivolata nei pressi dei minimi annui. Moderato segno più anche per Stellantis (+0,18%) che ha annunciato lo spostamento nei prossimi mesi da Grugliasco a Mirafiori dei reparti assemblaggio e verniciatura di Maserati. Questo comporterà il progressivo trasferimento a Torino delle persone dal sito di Grugliasco, che rimarrà comunque operativo con varie attività di supporto all’attuale produzione di Ghibli e Quattroporte – che si andranno ad aggiungere a Levante - non avrà nessun tipo di impatto sui livelli di occupazione complessivi della zona. In flebile calo infine ENI (-0,27% a 11,974 euro) che ritraccia così dai top a 20 mesi toccati alla vigilia in area 12 euro. Eni è finita sotto la lente di Morgan Stanley che ha confermato la raccomandazione overweight e ha alzato il target price a 14,7 euro (in compagnia di Shell è tra le preferite del settore oil di Morgan Stanley che vede le major petrolifere europee destinate a generare alti livelli di free cash flow, ridurre il gearing in bilancio e aumentare la quota di utili da distribuire agli azionisti.