Piazza Affari messa in ginocchio da emergenza coronavirus, ecco i titoli più esposti. Analisti vedono impatto temporaneo
Gli sviluppi dell’epidemia del coronavirus in Italia si fanno sentire con forza a Piazza Affari con tutti i titoli del Ftse Mib in profondo rosso. Il bilancio dei contagi in Italia è salito questa mattina oltre quota 200, con 4 morti. Di pari passo accelera anche il numero di morti in Cina: ieri sono stati 150, il numero più alto dall’inizio dell’emergenza.
La reazione emotiva di Piazza Affari
Subito in avvio sono scattate molteplici sospensioni per eccesso di ribasso per le maggiori blue chip di Piazza Affari. Il Ftse Mib al momento segna un calo di oltre il 4% in area 23.700 punti, oltre mille punti sotto la chiusura di venerdì. Già venerdì scorso l’indice Ftse Mib aveva chiuso in affanno a -1,2% con l’emergere dei primi casi contagi in Lombardia e Veneto.
Tra le blue chip milanesi spiccano i cali marcati dei titoli del lusso, il settore maggiormente esposto al rischio coronavirus. Salvatore Ferragamo è arrivato a cere il 9%, -6% Moncler. Spicca poi il -10% della Juventus con la prospettiva dello svolgimento delle partite a porte chiuse e il possibile rinvio di Juventus-Inter.
Tra le banche ribassi tra il 4 e il 5% per Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco BPM. I tre istituti hanno reso noto ieri sera misure per fronteggiare l’emergenza corinavirus. Intesa Sanpaolo ha reso noto di aver disposto la chiusura delle filiali dei Comuni oggetto dei provvedimenti governativi (11 comuni, tra cui 10 nel lodigiano). UniCredit, a protezione di dipendenti e clienti, ha attivato protocolli di salute e sicurezza, la banca di piazza Gae Aulenti incoraggia i dipendenti che si trovano nelle città più colpite ad affidarsi a soluzioni alternative di lavoro concordate, come ad esempio, ove possibile, il lavoro a distanza; la Torre Unicredit Gae Aulenti a Milano oggi sarà aperta come di consueto.
I titoli di Piazza Affari più esposti
La Lombardia e il Veneto rappresentano il 30% circa del PIL Italiano. “Ci aspettiamo quindi un impatto negativo ma temporaneo sul PIL italiano”, argomenta Equita.
L’evoluzione del virus rischia di mettere ancora più in affanno l’economia italiana, già scesa dello 0,3% t/t nel quarto trimestre 2019. “Il caso Italia sta creando scompiglio nel mondo – annuisce Vincenzo Longo, market strategist di IG, interpellato da FinanzaOnline – Il fatto che in un Paese europeo il virus si stia diffondendo così rapidamente sta allarmando gli investitori”. “L’impatto sull’economia ci sarà. Se c’erano ancora dubbi sulla possibilità di una recessione tecnica nel nostro Paese, a questo punto diventa quasi una certezza. Da qui la reazione di borsa e sullo spread che si è ampliato rapidamente stamane”. Lo spread BTP-Bund risulta in salita di oltre il 9% in area 146 pb.
Guardando ai mercati, Equita SIM si aspetta un impatto negativo ma temporaneo con “i rischi principali relativi alle società che hanno attività direttamente collegate ai flussi turistici e alla gestione di eventi (lusso, Fiera Milano, IEG), alle società con elevata esposizione ai consumi/attività commerciali in Italia (Nexi, Marr, Geox, OVS, IVS, Amplifon) e alle società che hanno elevata concentrazione di attività produttive in Nord Italia, in caso di deterioramento della situazione che porti a blocchi produttivi (IMA, Interpump, Zignago) . I titoli finanziari saranno impattati indirettamente dal calo del PIL”.
L’aggiornamento sui casi in Italia e possibili impatti sul PIL
Stando agli ultimi aggiornamenti, l’Italia è il terzo paese più colpito dal coronavirus. Il Governo ha emanato un decreto legge per introdurre un pacchetto di interventi straordinari in grado di isolare le zone del contagio (al momento circoscritte a una decina di comuni e 50 mila abitanti) per un paio di settimane. Per gli 11 paesi delle zone focolaio è scattato il cinturamento: posti di blocco delle forze dell’ordine impediscono l’ingresso e l’uscita degli abitanti (circa 50mila in tutto). La Lombardia si conferma la regione con il più alto numero di contagiati, 112, compresi i due morti. Chiuse scuole, università. Divieto di ingresso anche ai musei. Sospese le messe, stop anche alle visite al Duomo di Milano (per i turisti) e alla Scala.
Analisi tecnica del Ftse Mib e singoli settori
L’apertura in gap down di oltre il 3,5% del Ftse Mib, rimarca l’Ufficio Studi di FinanzaOnline, è un segnale importante in quanto il listino tricolore ha già infranto un primo livello statico chiave a 24.000 punti. Sarà importante la chiusura di oggi per verificare l’intensità delle vendite in termini di volumi e la volatilità. In caso di break dei 24.000 punti, in chiusura, il primo supporto è collocato a 23.200 punti/23.000 punti. Quest’ultimo rappresenta un livello psicologico già più importante per la stabilità del trend rialzista avviato nell’estate 2019.