Piazza Affari mantiene la rotta, banche in ordine sparso. Sempre più protagonista Bpm
Nel giorno dell’attesissimo faccia faccia tra il presidente americano, Barack Obama e quello cinese Hu Jintao, le Borse europee hanno aperto in territorio positivo, sostenute anche dai risultati migliori delle previsioni diffusi ieri da Apple e Ibm. In attesa di novità dalla Casa Bianca adesso prevale la prudenza e i listini delle principali piazze continentali si portano sulla parità. A Milano c’è voglia di salire così il Ftse Mib cresce dello 0,25% e il Ftse All Share dello 0,22%. Balza il Banco Popolare di Milano (+3,45% a 2,95 euro) sostenuta da un report di Deutsche Bank.
Il broker in un report uscito oggi e raccolto da questa testata ha alzato la valutazione sull’istituto di Piazza Meda, consigliandone l’acquisto fino a 4,3 euro. “Non vediamo necessità di un aumento di capitale nel breve termine”, si legge nella nota. “Il mercato sembra però stia scontando questo evento senza fattorizzare il potenziale miglioramento degli utili di Bpm sulla normalizzazione dei ricavi e degli accantonamenti”.
Al di là della Milano, gli esperti tedeschi segnalano che le priorità delle banche italiane nel 2011 sono due: la corretta gestione della liquidità e la continua attenzione al patrimonio, in un contesto di persistenti preoccupazioni attorno al rischio sovrano. In attesa che ciò avvenga per la maggior parte dei gruppi presenti è necessario implementare le nuove strategie a lungo attese dal mercato per far ritornare la redditività sopra il livello del costo dell’equity, nonostante il difficile contesto macroeconomico. Operativamente nel breve termine Deutsche Bank consiglia di privilegiare i titoli che sono stati in ipervenduto e fa nomi e cognomi.
Tra le large cap la preferita è Unicredit (-0,35% a 1,72 euro) su cui è confermato il buy con target price invariato a 2,5 euro. Tra le midcap gli analisti strizzano l’occhio al Monte dei Paschi (+0,22% a 0,89 euro) che presenta un target price invariato a 1,4 euro. Il broker ha invece ridotto il prezzo obiettivo sul Banco Popolare (+0,62% a 2,43 euro) a 3,3 euro dai precedenti 5, confermando il giudizio hold in attesa della fine dell’aumento da capitale da 2 miliardi di euro e della presentazioni del nuovo piano industriale. Restano invariati inoltre i rating e target price su Intesa Sanpaolo (buy, 3,3 euro), Ubi (hold, 9,3 euro) e Credem (hold 4,8 euro).