Notizie Notizie Italia Piazza Affari e Btp KO, pesa l’ombra di elezioni anticipate. In affanno Enel e Unicredit

Piazza Affari e Btp KO, pesa l’ombra di elezioni anticipate. In affanno Enel e Unicredit

14 Gennaio 2021 17:49

Piazza Affari indietreggia con il radar dei mercati che torna sull’Italia dopo la spaccatura all’interno del governo Conte, con Italia Viva di Matteo Renzi che ha aperto la crisi annunciando ieri sera le dimissioni delle due ministre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti. Tensioni che si riflettono soprattutto sul fronte spread Btp-Bund, salito fino a 120 punti base, anche se gli analisti ritengono al momento poco probabile che la situazione precipiti e porti a uno scenario di elezioni anticipate.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, valuterà se è possibile formare un governo sostenuto da una maggioranza parlamentare. Secondo Morgan Stanley l’esito più probabile vede il Premier Giuseppe Conte, il cui governo ha ancora una maggioranza alla Camera, trovare una nuova maggioranza al Senato per sostenere il suo governo nei voti chiave, con o senza il sostegno di Italia Viva. Altre opzioni, tra cui un nuovo Premier, o elezioni anticipate, con lo scenario di una vittoria elettorale di Matteo Salvini, che spesso ha espresso posizioni euroscettiche, che porterebbe a un aumento delle tensioni con l’UE.

Milano maglia nera Ue

In chiusura l’indice Ftse Mib segna un -0,47% in area 22.637 punti. L’allargamento dello spread con rendimenti Btp in ascesa è pesato sulle utility con Enel scivolata indietro dell’1,03%. Tra le banche cali vistosi oltre l’1 per cento perUnicredit; quest’ultima è alle prese con la scelta del nuovo ad con Andrea Orcel, ex UBS e Merrill Lynch, che sarebbe in pole per prendere il posto di Mustier. Intanto si raffredda un po’ la pista M&A tra le banche complici anche le parole di Carlo Cimbri, amministratore delegato di Unipol – compagnia assicurativa che risulta prima azionista di Bper con il 19%- che stoppa i recenti entusiasmi che lui stesso aveva rinfocolato a novembre su un possibile matrimonio tra Bper e Banco BPM.

Bene FCA con effetto dividendo

Protagonista positiva di giornata è stata senza dubbio FCA con un balzo di quasi il 3% in area 13,14 euro con un effetto tecnico derivante dallo stacco cedola. Proprio ieri il Lingotto ha comunicato che il dividendo straordinario di 1,84 euro per azione legato alla fusione con PSA diventa incondizionato e il calendario della distribuzione straordinaria per entrambi i mercati di quotazione (New York Stock Exchange e Mercato Telematico Azionario) sarà ex-date giovedì 14 gennaio 2021. Una notizia attesa quella del dividendo che però sostiene il titolo che trova sponda anche nelle positive indicazioni giunte da PSA che ha annunciato buoni dati di vendita nel 2020. L’unica regione in calo è stata l’Europa, mentre tutte le altre aree geografiche hanno registrato un recupero, facendo ben sperare per l’anno in corso e il nuovo gruppo Stellantis, che si creerà con Fca. Il tutto mentre si attende la quotazione delle azioni Stellantis dal prossimo 18 gennaio.

Gli analisti di Banca Akros hanno rimesso mano al prezzo obiettivo di Fca, portandolo a 17,4 da 19,25 euro per tenere conto del dividendo speciale e ricordando che la nuova entità Stellantis potrebbe decidere di pagare dividendi aggiuntivi per un miliardo di euro nel futuro prossimo alla luce delle prestazioni e delle prospettive sia di Fca sia PSA. “Le premesse per un ulteriore distribuzione di un dividendo sono buone”, asserisce Banca Akros.

Segno meno oggi per Azimut (-1,77%), protagonista in positivo nei giorni scorsi sulla scia dei conti 2020 record. Oggi l’asset manager guidato da Pietro Giuliani ha fornito una guidance di utile netto per il 2021 pari a 350 milioni di euro. “Siamo convinti che tutte le iniziative, insieme a quelle presentate due giorni fa con la piattaforma di banca sintetica e l’ampliamento della gamma di fondi A.L.T.O., ci porteranno a superare l’ennesimo traguardo di utile netto nel 2021, in condizioni di mercato normali”, ha detto Giuliani.