News Indici e quotazioni Piazza Affari depressa in avvio di ottava, Mps a due velocità nel giorno d’avvio dell’aumento

Piazza Affari depressa in avvio di ottava, Mps a due velocità nel giorno d’avvio dell’aumento

Pubblicato 25 Maggio 2015 Aggiornato 19 Luglio 2022 16:00
Difficile avvio di settimana per Piazza Affari orfana della guida di Wall Street (chiusa per il Memorial Day). Niente scambi anche a Francoforte e Londra. In chiusura l'indice Ftse Mib ha lasciato sul terreno il 2,09% a quota 23.285,11 punti. Gli investitori guardano soprattutto agli sviluppi della crisi greca con il ministro dell'interno ellenico che ha dichiarato che il Paese non riuscirà a rimborsare i prestiti in scadenza a giugno (1,6 mld) al Fondo monetario internazionale (Fmi) senza un accordo con i creditori internazionali. "In questa settimana corta, gli investitori si concentreranno sulla crisi greca - commenta Alberto Biolzi, responsabile Advisory di Cassa Lombarda - . Questo dovrebbe creare una certa volatilità per i mercati e, in particolare, per i titoli finanziari".
A guidare i ribassi sono stati molti titoli del settore bancario con forti vendite su Unicredit (-3,18% a 6,25 euro), Bpm (-2,58% a 0,906 euro), Banco Popolare (-2,07% a 15,11 euro) e Ubi Banca (-3,01% a 7,42 euro). Quest'ultima ha visto la partenza del direttore generale Francesco Iorio che andrà alla guida della Banca Popolare di Vicenza.
Oggi ha avuto il via il nuovo aumento di capitale di Mps (+11,3% a 2,14 euro) da quasi 3 miliardi di euro. Titoli e diritti sono rimasti sospesi per l'intera seduta con i primi in forte rialzo e i secondi in ribasso. L'aumento si concluderà il prossimo 12 giugno con diritti di opzione negoziabili in Borsa fino all'8 giugno. Intanto secondo il Corriere Economia i maggiori acquirenti di quote della banca arriveranno da Parigi e Madrid. In merito al possibile partner italiano, l'inserto economico del Corriere della Sera conferma che il nome più gettonato è Ubi Banca, con la banca bergamasca che potrebbe entrare in azione una volta essersi trasformata in società per azioni.
Giornata difficile anche per i titoli della galassia Agnelli. Fiat Chrysler Automobiles ha ceduto oltre il 3% (-3,06% a 13,95 euro) in scia al secco no di General Motors a un possibile deal con Fca. Secondo quanto riportato dal New York Times, a metà marzo l'amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, inviò una mail a Mary Barra (Ceo di General Motors) per sollecitare un incontro al fine di discutere una possibile fusione. "Riteniamo che Gm, nonostante Barra abbia già respinto pubblicamente questa proposta, resti un'opzione possibile", hanno sottolineato gli analisti di Equita aggiungendo che "trattandosi di public company non escludiamo che Fca possa fare una proposta di aggregazione (swap ratio), cercando di convincere i soci".
Molto debole anche Exor (-2,86% a 43,53 euro) sempre più ai ferri corti con PartnerRe. Il gruppo di riassicurazione statunitense ha chiuso la porta ad ogni possibile dialogo con la holding della famiglia Agnelli, che ha offerto 137,5 dollari per azione per conquistare PartnerRe. L'altra offerta, pari a 125 dollari per azione, è di Axis e la decisione finale su quale offerta preferire verrà presa dai soci durante la prossima assemblea di PartnerRe.
Tra gli altri titoli si segnala infine Atlantia (-1,37% a 23,1 euro) sotto i riflettori del mercato mentre è alla ricerca di un socio francese per giocare un ruolo di primo piano nella gara di privatizzazione dell'Aeroporto di Nizza. Secondo Il Sole 24 Ore, alla gara si starebbero preparando i colossi internazionali del settore e Atlantia avrebbe avuto colloqui con diversi gruppi finanziari francese, ma alla fine la scelta sarebbe caduta su Edf Invest.