Piazza Affari crolla sotto il peso dei bancari: Mps maglia nera, si salva solo Finmeccanica
La Borsa di Milano ha chiuso la seduta odierna in pesante ribasso, in scia all’apertura tinta di rosso di Wall Street. Ha pesare l’indicazione sul Pil Usa di quarto trimestre che è cresciuto meno delle attese degli analisti. Nessun beneficio invece dal calo dei sussidi di disoccupazione settimanali a stelle e strisce. E’ persistita invece l’influenza negativa del rapporto stilato da Citigroup sulla Spagna, in cui la banca d’affari Usa ha ipotizzato il ricorso di Madrid ad una qualche forma di aiuto da parte dell’Europa. Un affondo sul tema è arrivato anche da Standard & Poor’s, secondo cui il Paese iberico è da considerarsi un sorvegliato speciale. L’agenzia di rating si è pronunciata anche sulla Grecia che, a detta degli esperti, potrebbe essere costretta ad un nuovo piano di ristrutturazione. Nessuna buona notizia neanche dal mercato obbligazionario con lo spread Btp-Bund che è volato oltre quota 345 punti base. Ora l’appuntamento è per domani e sabato a Copenaghen quando si apriranno le porte dell’Ecofin, la cui riunione sarà principalmente dedicata al potenziamento del fondo salva-Stati. In questo quadro a Piazza Affari il Ftse Mib ha mostrato un calo del 3,30% a 15.908 punti mentre il Ftse All Share si è attestato a 16.919 in flessione del 3,06%.
Il comparto bancario è stato il principale responsabile del crollo del listino delle blue chips. Monte dei Paschi ha terminato la seduta con un tonfo del 10,90% a 0,321 euro, in scia alla maxi perdita di 4,69 miliardi di euro registrata nel 2011, sulla quale hanno pesato svalutazioni complessive per 4,51 miliardi di euro. Non è andata meglio alla Popolare di Milano in calo del 10,44% a 0,398 euro. Giù del 7,41% a 1,412 euro Banco Popolare, del 6,55% a 3,112 euro Ubi Banca, del 5,81% a 3,76 euro Unicredit, del 5,33% 1,349 euro Intesa Sanpaolo e del 3,51% a 4,448 euro Mediobanca.
Termina in rosso Atlantia (-1,83% a 12,37 euro) dopo aver beneficiato per parte della giornata del riavvio della copertura da parte di Ubs. Il broker svizzero ha riavviato la copertura sul titolo delle autostrade con rating outperform e target price a 20 euro.
Male anche Saipem (-2,39% a 37,91 euro), nonstante si sia aggiudicata nuovi contratti E&C Offshore in Brasile e in Arabia Saudita per un valore complessivo di circa 700 milioni di dollari.
Impregilo ha chiuso gli scambi in flessione dell’1,16% a 3,056 euro. Il presidente di Igli nonché manager del gruppo Gavio Bruno Binasco, secondo quanto riportato dalla stampa nazionale, si sarebbe detto pronto a difendere il controllo di Impregilo anche attraverso un’Opa qualora non ci fosse la possibilità di bloccare l’ascesa del costruttore romano al capitale della società.
Finmeccanica, unico titolo a resistere alle vendite, ha archiviato la seduta in rialzo del 2,92% a 4,092 euro. A muovere al rialzo l’azione ha controbuito anche la promozione da parte di Cheuvreux che ha alzato il rating a outperform dal precedente underperform.
Profondo rosso per l’intera Galassia Ligresti con i ribassi di Fondiaria-Sai (-14% a 1,023 euro), Premafin (-13,77% a 0,285 euro), e Milano Assicurazioni (-8,85% a 0,242 euro). Sui titoli hanno pesato le ultime indiscrezioni di stampa apparse quest’oggi su alcuni quotidiani nazionali, secondo cui starebbero continuando gli accertamenti sulla passata gestione di Premafin e FonSai da parte della procura di Milano. La procura starebbe valutando anche l’ipotesi di procedere con un’istanza di fallimento. Male anche Unipol, in flessione del 3,04% a 0,242 euro.