Piazza Affari corre con tregua dazi. Equita: opportunità nel breve per finanziari e ciclici, Fineco e Bper in pole

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La sospensione dei dazi reciproci per 90 giorni mette le ali anche ai listini europei, con Piazza Affari che ha riacciuffato (anche se solo temporaneamente i 35mila punti). A trascinare i listini del Vecchio continente il poderoso e storico rally di ieri andato in scena a Wall Street: il Dow Jones e l’S&P500 hanno terminato la seduta in crescita rispettivamente del 7,87% e del 9,52%, mentre il Nasdaq ha messo a segno un balzo a doppia cifra del 12,16%. Per l’S&P500 si tratta della migliore seduta da ottobre 2008, mentre Nasdaq ha registrato la seconda migliore seduta di sempre (gennaio 2001).
Ma vediamo quale potrebbe essere il potenziale impatto sui settori di Piazza Affari, con la view di Equita.
Mercati corrono con segnali di de-escalation: dazi reciproci sospesi 90 giorni
La notizia è piombata ieri a mercati europei chiusi. Il presidente Donald Trump ha autorizzato una sospensione di 90 giorni dei dazi reciproci entrati in vigore il 9 aprile. Scenario diverso con la Cina, dove il conflitto commerciale si è intensificato: l’amministrazione Trump ha deciso di innalzare le tariffe fino al 125%, dopo che la Cina aveva risposto alle tariffe iniziali USA fino al 104% con un proprio incremento all’84%.
“La decisione di Trump di sospendere i dazi reciproci per 90 giorni riduce il rischio immediato di recessione, ma certamente non lo elimina”, avverte Jacob Falkencrone, global head of investment strategy di BG Saxo e Saxo Bank, dopo annuncio della tregua sui dazi di Trump. “Sebbene i mercati possano tirare un sospiro di sollievo a breve termine – prosegue – le prospettive economiche più ampie rimangono difficili. Le due maggiori economie del mondo, Stati Uniti e Cina, sono ancora intrappolate in una tesa guerra commerciale, soprattutto dopo l’annuncio di Trump di dazi sulle importazioni cinesi fino al 125%. I prossimi 90 giorni saranno probabilmente caratterizzati da un notevole squilibrio, mentre Paesi e mercati assimilano il significato di questa tregua temporanea”.
“In definitiva, una pausa non è una soluzione, è solo una tregua. I rischi di recessione sono diminuiti a breve termine, ma le nubi temporalesche non sono scomparse, sono solo meno cupe, per ora“, conclude Jacob Falkencrone.
Piazza Affari: ecco i settori da monitorare con nuovo scenario
Secondo la view di Luigi De Bellis, head research team di Equita, “l’annuncio riduce le probabilità di recessione, e si inserisce in un contesto geopolitico che sembra avviarsi verso una progressiva separazione tra Cina e Stati Uniti. L’Unione Europea, a nostro avviso, punterà alla negoziazione con gli Usa, mentre la Cina potrebbe intensificare le misure di stimolo interno per contrastare gli effetti economici negativi”.
Secondo l’esperto della sim milanese “lo scenario attuale favorisce un aumento degli investimenti legati al ritorno della produzione nei Paesi occidentali”, ma “restano maggiori incertezze per le aziende europee più esposte alla Cina, poiché la rilocalizzazione delle supply chain richiede tempo e i nuovi dazi USA-Cina rischiano di accentuare le difficoltà”.
Ma da un punto di vista operativo quali possono essere i suggerimenti? “Nel breve i finanziari e i titoli ciclici beneficeranno maggiormente al margine di una riduzione delle probabilità di recessione”, indicano da Equita che segnalano tra i “preferiti e maggiormente penalizzate nella recente correzione Fineco e Bper. “Guardando invece ai titoli che potrebbero beneficiare in modo più strutturale dei trend in atto – segnala De Bellis – tra le industriali Buzzi, Webuild, Danieli Risp., Prysmian, Interpump”.
La sim predica, invece, maggiore prudenza sul settore auto, ancora penalizzato dai dazi del 25% su tutte le auto importate, incluse anche quelle prodotte in Canada e Messico, e che a partire dal 3 maggio – in assenza di modifiche – colpiranno anche i componentisti. “Restiamo quindi indirettamente cauti anche sui semiconduttori”, aggiunge l’esperto che guardando al segmento consumer, segnala Campari e Technogym, con fondamentali solidi e una bassa esposizione al mercato cinese. Tra le mid-small, invece, tra i titoli eccessivamente penalizzati segnaliamo Reply e Ariston. “Vediamo un maggiore rischio per i titoli con supply chain cinese, come Essilux e Safilo”, segnala ancora.