News Notizie Italia Piazza Affari chiude in ribasso, vendite sulle banche. Bene FCA e lusso

Piazza Affari chiude in ribasso, vendite sulle banche. Bene FCA e lusso

Pubblicato 2 Maggio 2016 Aggiornato 19 Luglio 2022 15:45
Piazza Affari ha chiuso in ribasso affossata dalle vendite che hanno colpito il settore bancario in scia allo stop di Borsa Italiana alla quotazione della Popolare di Vicenza. Alla luce dei risultati dell'aumento di capitale, che ha registrato adesioni pari al 7,66% del totale dell'offerta, Borsa Italiana ha reso noto che non sussistono i presupposti per garantire il regolare funzionamento del mercato. La mattinata era stata molto volatile e il listino milanese aveva tentato un recupero dopo la pubblicazione dell'indice Pmi manifatturiero dell'Eurozona che ad aprile è salito a 51,7 punti, meglio delle attese che indicavano 51,5 punti. Nel pomeriggio l'Ism manifattura negli Stati Uniti ad aprile è sceso a 50,8 punti, anche se si tratta della seconda miglior lettura degli ultimi otto mesi. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,97% a 18.420 punti, sopra i minimi intraday toccati a 18.271 punti.

Forti vendite sui titoli del comparto bancario dopo lo stop di Borsa Italiana alla quotazione della Popolare di Vicenza: Montepaschi ha ceduto il 5,52% a 0,667 euro, Popolare di Milano il 6,04% a 0,622 euro, Banco Popolare il 7,30% a 5,715 euro, Ubi Banca il 4,92% a 3,52 euro, Unicredit il 3,68% a 3,25 euro. Ha invece brillato la galassia Agnelli: FCA ha mostrato un progresso dell'1,57% a 7,12 euro in scia alle parole del Coo Alfredo Altavilla che si è detto ragionevolmente soddisfatto riguardo alle vendite di auto in Italia nel mese di aprile, in uscita questa sera alle 18:00; CNH Industrial è avanzata dello 0,75% a 6,75 euro dopo la promozione arrivata dagli analisti di Banca Akros che hanno alzato il giudizio sul titolo ad accumulate dal precedente neutral. Debole invece Ferrari (-0,81% a 39 euro) che ha comunque chiuso il primo trimestre del 2016 con utili per 78 milioni di euro, in crescita del 19% rispetto ai 65 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Battute le attese degli analisti che erano ferme a poco più di 60 milioni.

Crescita a doppia cifra anche per i margini: l'Ebit è salito del 26% a 121 milioni di euro, mentre l'Ebitda ha segnato un progresso del 14% a 178 milioni. Ferrari ha inoltre rivisto al rialzo le prospettive per l'intero esercizio 2016: le consegne sono ora attese ad oltre 7.900 unità, i ricavi netti a circa 3 miliardi di euro, l'Ebitda adjusted uguale o superiore a 800 milioni e l'indebitamento netto uguale o inferiore a 730 milioni di euro. Ben comprato anche il settore del lusso: Moncler è avanzata del 2,97% a 14,58 euro, mentre Luxottica ha guadagnato il 3,76% a 49,36 euro. Male Eni (-1,76% a 13,95 euro) che ha pagato la bocciatura arrivata dagli analisti di Société Générale. Gli esperti hanno ridotto il giudizio sul titolo del colosso petrolifero a hold dal precedente buy.