Piazza Affari chiude ancora in ribasso, le vendite affossano i titoli finanziari
Ennesima seduta negativa per la Borsa di Milano, con l’indice Ftse Mib che si è portato sotto quota 13.000 punti per la prima volta dal marzo 2009. Oltre che dall’instabilità politica in Grecia, gli investitori sono spaventati dalla delicata situazione del sistema bancario spagnolo. Bankia è crollata alla Borsa di Madrid e ha dovuto smentire la fuga di liquidità dai suoi sportelli. Secondo la stampa iberica, inoltre, in serata vi sarà un declassamento massiccio di Moody’s sugli istituti iberici. Non hanno aiutato nemmeno i dati macro Usa: sia il Philly Fed che il super indice hanno deluso le attese. Nel pomeriggio il Fondo monetario ha auspicato che la Bce attui ulteriori azioni di riduzione dei tassi d’interesse. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha ceduto l’1,46% a 13.089 punti, mentre il Ftse All Share è arretrato dell’1,37% a quota 14.096.
Le vendite hanno affossato il comparto bancario. Il Monte dei Paschi ha chiuso con un tonfo del 5,27% a 0,205 euro. Secondo gli analisti di Deutsche Bank il titolo di Rocca Salimbeni rimarrà “volatile in scia all’abilità di colmare il gap patrimoniale calcolato dall’EBA”. Dopo la riduzione delle RWA e le eventuali cessioni, il broker tedesco ha calcolato che al Monte manca circa 1 miliardo di euro per raggiungere gli obiettivi fissati dall’EBA. Male anche Unicredit (-4,65% a 2,422 euro), Popolare di Milano (-3,66% a 0,326 euro), Ubi Banca (-3,27% a 2,192 euro), Banco Popolare (-2,37% a 0,886 euro), Intesa SanPaolo (-0,55% a 0,991 euro). Oltre al comparto bancario, hanno chiuso in netto ribasso anche i titoli assicurativi e del risparmio gestito: Generali ha perso il 3,04% a 8,62 euro, mentre Mediolanum ha lasciato sul parterre il 3,11% a 2,616 euro.
Tra i peggiori del Ftse Mib anche Buzzi Unicem (-3,68% a 7,06 euro). La società ha riportato una debole trimestrale con un Ebitda in calo del 50% nei primi tre mesi del 2012 a 22,4 milioni di euro, il 47% inferiore alle previsioni di Exane. “Il management ha evidenziato che la visibilità rimarrà limitata e per questo ha confermato che la guidance operativa 2012 risulterà simile a quella dello scorso anno”, hanno spiegato gli esperti della banca francese. Di contro Fiat Industrial ha guadagnato l’1,87% a 7,61 euro in scia ai conti trimestrali migliori delle attese di John Deere. Il principale produttore di macchinari agricoli statunitense ha inoltre rivisto al rialzo le attese di utile per l’esercizio fiscale 2012.
Galassia ancora sotto i riflettori. Eni ha chiuso in ribasso dello 0,81% a 15,98 euro nonostante ieri abbia annunciato la scoperta di un di gas naturale nella parte sud dell’area 4 dell’offshore del Mozambico, effettuata nel prospetto esplorativo Coral 1. Mentre si sta delineando la separazione di Snam da Eni, con la Cassa Depositi e Prestiti pronta a diventare l’azionista di controllo della rete gas nazionale, il gruppo guidato da Carlo Malacarne ha rilevato insieme a Fluxys un altro 15,1% del gasdotto Interconnector, che collega l’Inghilterra con il Belgio, per 127 milioni di euro. La quota si aggiunge al 16,4% già detenuto pariteticamente da Snam e Fluxy ed acquistato da Eni lo scorso marzo. Il titolo Snam ha così strappato un rialzo dello 0,54% a 3,352 euro.