News Notizie Italia Piazza Affari chiude settimana in bellezza, migliori e peggiori del Ftse Mib

Piazza Affari chiude settimana in bellezza, migliori e peggiori del Ftse Mib

Pubblicato 22 Ottobre 2021 Aggiornato 19 Luglio 2022 17:30
Ultima seduta della settimana in rialzo per Piazza Affari. L'indice Ftse Mib ha chiuso a +0,18% a quota 26.571 punti, tornando così a circa un centinaio di punti dalla chiusura più alta dell'anno (quella del 13 agosto). I deboli riscontri arrivati da Snap e Intel non hanno rabbuiato l'umore degli investitori con Wall Street che in avvio ha aggiornato i massimi storici. In mattinata il sentiment era stato aiutato dall'indiscrezione in arrivo dalla Cina che vede il colosso immobiliare cinese Evergrande prossimo a pagare gli interessi dovuti alla scadenza del 23 settembre su alcuni bond che aveva emesso, schivando così il default.

Tra le big di Piazza Affari pochi spunti di rilievo in attesa che da settimana prossima entri nel vivo l'earning season anche in Italia. Segno meno per ENI (-0,46% a 12,078 euro) che continua il dietrofront dai top annui iniziato ieri in scia al ritracciamento del prezzo del petrolio. Tra gli investitori torna intanto d'attualità la futura Ipo del business retail gas&power e rinnovabili (R&R), prevista per il 2022. Stando alle indiscrezioni riportate oggi da Il Messaggero, Eni potrebbe completare l'acquisizione del 100% di Be Power la prossima settimana e fondere la società con la sua Eni Gas&Power, da quotare nel 2022.

In moderato rialzo invece Generali Assicurazioni (+0,22% a 18,615 euro) che ha ottenuto dalla Commissione Europea il via libera incondizionato per l’acquisizione del controllo di Cattolica. A

Sotto i riflettori A2a (+2,44%) e CNH (+2,02%), migliori di giornata sul Ftse Mib. Le peggiori invece sono state Inwit (-0,93%) ed Enel (-0,64%). Piatta Stellantis (-0,02%) che ha firmato con Samsung SDI un memorandum d'intesa per la creazione di una joint venture mirata alla produzione di celle e moduli batteria per il Nord America. Sullo sfondo rimane la crisi globale dei chip con Nissan Motor che potrebbe tagliare la produzione globale pianificata per i mesi di ottobre e novembre del 30%.