News Notizie Italia Piazza Affari: bassa volatilità e bassi volumi, il dollaro penalizza il settore del lusso

Piazza Affari: bassa volatilità e bassi volumi, il dollaro penalizza il settore del lusso

Pubblicato 10 Agosto 2016 Aggiornato 19 Luglio 2022 14:40
L'ottava dei mercati prosegue zavorrata da volumi sottili, tipici del clima ferragostano, ma mantenendo il livello più basso di volatilità da circa un anno.

Tanto l'indice Vstoxx, per l'Europa, che il Vix per gli Stati Uniti, veleggiano sui minimi del 2016, rimarcando un contesto in cui gli operatori vendono volatilità.

Secondo i dati del Chicago Board Option Exchange le posizioni corte sull'indice Vix (aperte da chi scommette su un appiattimento della volatilità) sono salite a 115mila, il dato maggiore dal 2013.

Anche su Piazza Affari le oscillazioni sembrano essersi calmierate: per la maggior parte dei titoli le variazioni giornaliere si sono mantenute in valore assoluto sotto l'1%.

In questo quadro l'indice Ftse Mib ha chiuso flat negativo a 16.791,55 punti. Dal punto di vista tecnico il principale paniere italiano continua a stazionare nella parte superiore del rettangolo entro cui si sono svolte le contrattazioni a partire da metà luglio.

I titoli i migliori sono stati Yoox, con un guadagno del 2,05% a 27,8 euro, e CNH Industrial, che ha dato seguito alla performance di ieri con un altro +1,19% portando il prezzo a 6,75 euro.

Maglia nera del listino per i titoli del lusso, probabilmente penalizzati dalla debolezza del dollaro. Ferragamo ha lasciato sul parterre l'1,39% a 20,43 euro, Moncler ha chiuso la seduta con un valore di 15,42 euro per azione, subendo un ribasso dell'1,2%.

Sul fronte dei titoli di Stato, con una bassa domanda si fanno sentire gli effetti dell'ombrello Bce: nell'asta odierna dei titoli del Tesoro italiano il rendimento del Bot è sceso al nuovo minimo storico di -0,190%, aggiornando il precedente minimo di -0,176% di metà luglio.

Come sopra menzionato, il dollaro ha subito un ulteriore deprezzamento, specialmente nei confronti delle valute emergenti. Fra queste ultime è il real brasiliano il maggior beneficiario, con il tasso di cambio contro il biglietto verde sceso di oltre un punto percentuale da inizio settimana.

Oltreoceano il Nasdaq 100 ha fatto registrare ieri i massimi storici a 4.800 punti e oggi è attesa dai mercati una conferma. Tutto ciò mentre lo S&P500 ha fatto registrare ben 22 sedute consecutive con variazioni inferiori all'1%, il periodo più lungo dal 2014, rimarcando l'imperante clima di bassa volatilità.