Piazza Affari: ancora una seduta da dimenticare per effetto del bancario, Mps rinnova minimi storici
Mentre in Europa le maggiori piazze finanziarie hanno chiuso con gli indici in territorio positivo, a Piazza Affari è stata registrata l'ennesima seduta dominata dal segno rosso. Come rilevano ormai all'unanimità analisti ed operatori, l'avvicinarsi della data del referendum rende sempre più vulnerabile il clima economico sull'Italia e di conseguenza influenza il deflusso di capitali dalla Borsa. Neanche l'apertura positiva di Wall Street e la tregua concessa alle quotazioni del petrolio permettono al listino italiano di virare direzione e portarsi in territorio positivo. Al termine degli scambi il FTSE Mib segna quota 16.207,10 punti, in ribasso dell'1,17 per cento.
Driver principale delle vendite degli investitori è stato il newsflow sul comparto bancario, su cui continuano ad aleggiare i timori relativi alla consistenza patrimoniale degli istituti di credito a rilevanza sistemica. In questo quadro l'Associazione Bancaria Italiana (Abi) ha rilevato anche nel mese di luglio un nuovo incremento delle sofferenze nette a 85 miliardi di euro (erano 83 miliardi a giugno).
Sull'importanza di implementare riforme e misura al fine di migliorare la qualità degli attivi delle banche si è espressa anche Fitch. Per l'agenzia di rating è fondamentale risolvere il problema perché l'elevato ammontare di Npl frena la crescita economica del Belpaese, cista allo 0,8% per il 2016 e all'1% nel 2017.
Sul listino ennesima seduta nera per Mps che crolla del 6,4% sui minimi storici sotto i 0,19 euro. Pesano i nodi legati alle adesioni ai piani di Jp Morgan, che in qualità di global coordinator dell'aumento dovrebbe convincere gli investitori istituzionali a sostenere il terzo aumento di capitale in tre anni. Male anche Bpm, -5,88% a 0,33 euro, e Banco Popolare, -4,53% a 1,99 euro. Prosegue la marcia di avvicinamento ai 2 euro anche UBI Banca, che oggi ha lasciato sul terreno il 3%. Fuori dal settore creditizio lettere su Mediaset, in ribasso del 3,35% a 2,7 euro, e Fca, che termina a 5,73 euro dopo aver perso il 2,38%.
Sul fronte dei guadagni si segnala la performance del +1,42% di STM, che termina le negoziazioni a 7,11 euro. Il titolo beneficia ancora del rialzo dei target da parte di Intel, che prevede un incremento della domanda di personal computer nella seconda parte del 2016. Ben comprate anche le azioni Prysmian, +1,3% a 22,22 euro.
Driver principale delle vendite degli investitori è stato il newsflow sul comparto bancario, su cui continuano ad aleggiare i timori relativi alla consistenza patrimoniale degli istituti di credito a rilevanza sistemica. In questo quadro l'Associazione Bancaria Italiana (Abi) ha rilevato anche nel mese di luglio un nuovo incremento delle sofferenze nette a 85 miliardi di euro (erano 83 miliardi a giugno).
Sull'importanza di implementare riforme e misura al fine di migliorare la qualità degli attivi delle banche si è espressa anche Fitch. Per l'agenzia di rating è fondamentale risolvere il problema perché l'elevato ammontare di Npl frena la crescita economica del Belpaese, cista allo 0,8% per il 2016 e all'1% nel 2017.
Sul listino ennesima seduta nera per Mps che crolla del 6,4% sui minimi storici sotto i 0,19 euro. Pesano i nodi legati alle adesioni ai piani di Jp Morgan, che in qualità di global coordinator dell'aumento dovrebbe convincere gli investitori istituzionali a sostenere il terzo aumento di capitale in tre anni. Male anche Bpm, -5,88% a 0,33 euro, e Banco Popolare, -4,53% a 1,99 euro. Prosegue la marcia di avvicinamento ai 2 euro anche UBI Banca, che oggi ha lasciato sul terreno il 3%. Fuori dal settore creditizio lettere su Mediaset, in ribasso del 3,35% a 2,7 euro, e Fca, che termina a 5,73 euro dopo aver perso il 2,38%.
Sul fronte dei guadagni si segnala la performance del +1,42% di STM, che termina le negoziazioni a 7,11 euro. Il titolo beneficia ancora del rialzo dei target da parte di Intel, che prevede un incremento della domanda di personal computer nella seconda parte del 2016. Ben comprate anche le azioni Prysmian, +1,3% a 22,22 euro.