Piazza Affari: al via la stagione delle trimestrali anche in Italia. Cosa aspettarsi?
Prende il via ufficialmente la stagione delle trimestrali societarie anche in Italia. Nei prossimi giorni, a partire da questa sera, è in calendario la pubblicazione dei conti delle maggiori società italiane quotate a Piazza Affari. A inaugurare la prima settimana di trimestrali italiane è oggi Luxottica, che con la pubblicazione dei conti di Mediobanca, Saipem, Fiat ed Eni copre il primo 22% del Ftse Mib. E proprio l’indice guida di Piazza Affari potrebbe muoversi significativamente giovedì all’apertura del mercato in seguito all’annuncio dei risultati di Eni che da sola ne costituisce il 12,8%. Dalla prima settimana di novembre invece seguiranno i conti delle altre componenti del Ftse Mib. Cosa aspettarsi da questa tornata?
“Le aspettative sugli utili per azione (Eps) italiani per questo terzo trimestre si attestano su livelli inferiori rispetto a quello precedente, senza però minare la confidenza del mercato nei confronti dell’economia italiana, che tende a subire meno gli effetti di un rallentamento dei mercati emergenti, essendo uno dei paesi che abbassa il livello medio del surplus di partite correnti dell’Eurozona (17,7 miliardi ad agosto)”, rispondono da Saxo Bank. I titoli che aprono la settimana sono proprio quelli meno limitati al territorio italiano: da Luxottica, nel pieno della sua espansione nelle Americhe (+16/20% sul fatturato di metà anno) a Eni e Mediobanca, che con la chiusura a giugno dell’ultimo esercizio sta puntando sempre di più a spostare la generazione dei suoi ricavi sull’estero, grazie alla costituzione della nuova piattaforma di asset management.
Luxottica che farà dopo un primo semestre record?
Luxottica ha presentato per la prima metà dell’anno risultati record, con un fatturato di 2,5 miliardi (+6,6%) e 20,8% di margine operativo, sostenuto dalla vasta rete di distribuzione e dalle nuove piattaforme di e-commerce in Nord America, Cina, India e America Latina. Gli utili per azione attesi per il periodo luglio-settembre sono positivi, ma si attestano al livello di 0,45/0,49 euro, più vicini al primo trimestre che allo 0,72 euro di giugno, soprattutto considerando che la crescita attesa per la seconda metà dell’anno fa perno sul fatturato generato dall’Asia e dall’America Latina. Le aspettative di ribasso sono più forti proprio negli Stati Uniti, uno dei mercati responsabili della forte crescita dell’azienda.
Il titolo a Piazza Affari: nell’ultimo trimestre l’azione ha continuato a sovraperformare rispetto all’indice italiano ma, soprattutto nel panorama italiano, rispetto alle rivali del comparto del lusso, scambiando ora a 64,55 euro. Ma presentando una salita del 70% sugli ultimi 12 mesi e un prezzo vicino ai massimi storici di 67 euro raggiunti ad agosto, nonostante il consenso degli analisti rimanga su Hold, si sta spostando in questi giorni verso Sell. “È infatti ormai difficile poter assistere a una salita del titolo paragonabile ai mesi passati – concludono gli esperti di Saxo Bank – quanto piuttosto un rallentamento che riporti l’azione a performare al livello dell’indice”.
Mediobanca, la prima banca ad alzare il velo sui conti
Mediobanca presenterà martedì i risultati del primo trimestre del nuovo esercizio 2015/2016 (la banca d’investimento mantiene ad oggi la struttura storica con la chiusura del bilancio a giugno). L’esercizio precedente ha chiuso con risultati sopra le aspettative: 0,68 euro di Eps (+26%) e 590 milioni di utili (+27%), grazie a un fatturato per la prima volta superiore ai 2 miliardi (+12%). L’acquisizione di Cairn Capital all’interno del progetto della nuova piattaforma di Asset Management (MAAM), oltre ad aumentare le masse gestite a 35 miliardi, ha segnato una sensibile evoluzione per la banca, che storicamente investiva per la quasi totalità in Italia, con uno spostamento in due direzioni: la crescita in un business a base commissionale, e che genera un fatturato quasi del tutto estero. A dimostrazione di questa positiva fase di riassetto verso prodotti transazionali e di investimento, il margine di interesse ha raggiunto per la prima volta i 303 milioni (+4%), nonostante il panorama di bassi tassi di interesse. Anche la scelta dell’ex Goldman Sachs Gonzalo De Palacio per la copertura del gruppo FIG in Iberia e America Latina segna l’intenzione della banca a rafforzare la sua presenza sul mercato estero. “Mediobanca – commentano da Saxo bank – rimane comunque un caso unico nel panorama delle banche italiane, con una struttura finanziaria che grazie al limitato impatto dei conti correnti subisce molto meno gli effetti dei tassi negativi, dandole le basi strutturali per una crescita sostenibile, che dovrebbe permetterle di raggiungere entro la fine del prossimo anno un CET1 del 13% e 650 milioni di utili”.
Il titolo a Piazza Affari: nonostante i risultati dell’ultimo esercizio e un Eps di 0,93 euro nel mese di agosto, il consenso degli analisti sottovaluta le caratteristiche del titolo con 5 Hold, accompagnati da 3 Buy, 3 Strong Buy e 2 Sell. “Se i risultati del primo trimestre confermeranno le attese – concludono gli esperti della banca danese – il titolo che oggi scambia a 9,3 euro, dovrebbe raggiungere il target di 10,5/11 euro entro i prossimi 12 mesi”.