Piano Alitalia: Passera, qualsiasi ipotesi rispetterà norme Ue
Se a livello internazionale le principali comapgnie stanno unendo le forze per cercare di uscire dalla crisi che sta colpendo il settore aereo, ne è un esempio l’ipotesi di un’alleanza a tre tra British Airways, American Airlines e Iberia, a livello nazionale i fari rimangono puntati su Alitalia.
Poche le certezze, molti, invece, i dubbi che aleggiano sul salvataggio della compagnia di bandiera italiana. A cominciare dal petrolio alle stelle. Nell’ultimo periodo, oltre ai problemi relativi alla privatizzazzione, si è aggiunto infatti anche il caro carburanti che ha letteralmente messo in ginocchio l’intero comparto, dall’America all’Europa. E proprio il costante aumento dell’oro sarà uno dei punti da tenere debita considerazione per realizzare un efficace piano di rilancio per Alitalia. L’altro spinoso nodo da affrontare è quello degli esuberi: secondo indiscrezioni, la cifra si aggira tra i 4 mila e 10 posti di lavoro. Cifre definite da Corrado Passera, amministratore di Intesa Sanpaolo, “premature”.
“La situazione è difficile per il comparto aereo, ma non getteremo la spugna”. Traspare della fiducia dalle parole del numero uno della superbanca italiana, advisor dell’operazione di salvataggio dell’aerolinea nostrana, a margine dell’incontro, che si è tenuto ieri a Bruxelles con il commissario europeo ai Trasporti, Antonio Tajani. Passera, chiamato a illustrare i punti chiave della ricetta per salvare Alitalia, non ha però nascosto che sarà necessario tutto il tempo del mandato affidato a Intesa. Tutto è dunque rimandato ai primi d’agosto, quando scadranno i termini pattuiti in precedenza con il Governo, ovvero 60 giorni.
Durante il colloquio Tajani ha ribadito “che ogni soluzione a favore del risanamento e del rilancio di Alitalia sia pienamente in sintonia con la normativa comunitaria”. Anche Passera gli ha fatto eco precisando che “qualsiasi scelta sarà nel rispetto delle norme Ue.
Il percorso, già in salita per Alitalia, èdiventato ancora più impervio ultimamente in scia al rally del petrolio. Per questa ragione prende sempre più consistenza la possibilità di ulteriore inasprimento dei termini del piano di salvataggio della compagnia di bandiera. Ieri, il ministro per lo Sviluppo, Claudio Scajola – che ha parlato della necessità di fare ”sacrifici” – ha poi aggiunto: “Ci saranno tagli e se la compagnia che parte sana avrà successo potrà riassumere personale. I sindacati devono avere un atteggiamento più responsabile”.