Peugeot Citroen: possibile ingresso dello Stato e della cinese Dongfeng
Fari accesi su Peugeot Citroen. La casa automobilistica francese si starebbe preparando a un aumento di capitale da 3 miliardi di euro che prevede l’ingresso nel capitale del governo e del partner cinese Dongfeng. Una indiscrezione che ha affossato il titolo. Questa mattina l’azione Peugeot ha aperto con un calo di oltre 9 punti percentuali per poi proseguire con un -10,5% scambiando in area 11,06 euro.
Secondo quanto riportato oggi da Reuters, che cita una fonte anonima vicina alla vicenda, il costruttore francese sarebbe vicino a una importante operazione di aumento di capitale che vede l’ingresso nell’azionariato della cinese Dongfeng e dello Stato, con una quota paritetica del 25-30% del capitale, per un valore di 1,5 miliardi di euro ciascuno (per un ammontare complessivo di 3 miliardi). E se l’ipotesi di un avvicinamento del partner cinese era già nell’aria, la novità è che all’operazione parteciperebbe anche il governo francese (che detiene già il 15% di Renault). L’operazione dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno.
Dal quartier generale di Peugeot confermano di aver avviato negoziazioni con diversi partner, ma al momento nessun progetto è stato ancora definito. “Confermiamo lo studio di nuovi progetti di sviluppo industriale e commerciale con diversi partner, così come le modalità di finanziamento che li accompagneranno”, si legge nella nota di Peugeot diffusa oggi, in cui si precisa che nessun progetto “è arrivato a maturazione”. In realtà, già nelle scorse settimane era trapelata la voce che la casa d’Oltralpe stava studiando una alleanza strategica con il suo partner storico in Cina, Dongfeng, per espandere la presenza nei mercati emergenti e in particolare in Asia.
D’altronde proprio l’Asia, e in particolare la Cina, sostengono Peugeot. Nella prima metà dell’anno le vendite globali del gruppo francese sono scese del 9,8% annuo a causa della debolezza dell’economia europea (vendite in calo del 13%), solo in parte bilanciata dagli incrementi registrati in Cina (+32%) e America Latina (+21%). E chissà dunque che questa alleanza commerciale non si sviluppi anche sul piano finanziario.
La manovra di rafforzamento patrimoniale era comunque attesa. Nel 2012 Peugeot Citroen ha bruciato cassa per 2,5 miliardi di euro e ha chiuso il bilancio con la perdita più pesante della sua storia (perdita netta di 5 miliardi di euro). La famiglia Peugeot detiene il 25,2% del capitale e il 37,9% dei diritti di voto e difficilmente potrà partecipare a una nuova ricapitalizzazione senza diluire la propria quota di controllo. Da sciogliere anche il nodo General Motors, che detiene in 7% del capitale risultando secondo azionista del gruppo, e che difficilmente prenderà parte all’eventuale aumento.
Possibili sviluppi potrebbero giungere con il consiglio di amministrazione di Peugeot, che si riunirà il prossimo 22 ottobre.