Petrolio: WTI a record da 2018 oltre $75. Annuncio Opec+ rimandato a oggi per no Abu Dhabi a nuovo accordo
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Prezzi del petrolio poco mossi, in attesa della decisione dell'Opec+, l'alleanza tra i paesi Opec e non Opec come la Russia, sull'offerta di agosto. L'annuncio dell'Opec+, previsto per la giornata di ieri, è stato posticipato a oggi, venerdì 2 luglio.
La decisione è stata rimandata, secondo quanto riportato dalla Reuters, a causa della contrarierà degli Emirati Arabi Uniti a un nuovo accordo sulla produzione.
Abu Dhabi ha bloccato in particolare un piano che prevedeva un aumento della produzione inferiore a quanto stimato, pari a 400.000 barili al giorno, per il periodo compreso tra agosto e dicembre 2021.
Le quotazioni del petrolio WTI scambiato a New York hanno testato ieri i massimi dall'ottobre del 2018, oltre la soglia dei $75 al barile. I futures sul WTI sono ingessati, con una variazione pari a -0,01% a $75,21, mentre il Brent cede appena -0,08% a $75,78.
Così gli analisti di Mps Capital Services:
"il mercato si aspetta il raggiungimento di un compromesso tra Russia, Arabia e paesi mediorientali con un aumento della produzione da 500.000 barili al giorno(nelle discussioni ci sarebbero divergenze se far partire l'aumento da agosto o da settembre in modo da avere più tempo per valutare l'andamento della variante Delta e gli sviluppi sul fronte nucleare iraniano).
"Il mercato globale in questo momento - ha continuato Mps Capital Services - è in forte deficit di produzione ed un nulla di fatto probabilmente contribuirebbe a surriscaldare ulteriormente i prezzi".
La decisione è stata rimandata, secondo quanto riportato dalla Reuters, a causa della contrarierà degli Emirati Arabi Uniti a un nuovo accordo sulla produzione.
Abu Dhabi ha bloccato in particolare un piano che prevedeva un aumento della produzione inferiore a quanto stimato, pari a 400.000 barili al giorno, per il periodo compreso tra agosto e dicembre 2021.
Le quotazioni del petrolio WTI scambiato a New York hanno testato ieri i massimi dall'ottobre del 2018, oltre la soglia dei $75 al barile. I futures sul WTI sono ingessati, con una variazione pari a -0,01% a $75,21, mentre il Brent cede appena -0,08% a $75,78.
Così gli analisti di Mps Capital Services:
"il mercato si aspetta il raggiungimento di un compromesso tra Russia, Arabia e paesi mediorientali con un aumento della produzione da 500.000 barili al giorno(nelle discussioni ci sarebbero divergenze se far partire l'aumento da agosto o da settembre in modo da avere più tempo per valutare l'andamento della variante Delta e gli sviluppi sul fronte nucleare iraniano).
"Il mercato globale in questo momento - ha continuato Mps Capital Services - è in forte deficit di produzione ed un nulla di fatto probabilmente contribuirebbe a surriscaldare ulteriormente i prezzi".