Petrolio: torna a crescere l’output saudita, prezzi in rosso di quasi il 10% in cinque sedute
Nuova seduta con il segno meno per le quotazioni del petrolio. In rosso dell'1,56% a 50,55 dollari, il Brent nelle ultime cinque sedute ha perso quasi 10 punti percentuali. L'ultima indicazione ribassista arriva dai dati Opec, secondo i quali a febbraio la produzione saudita è salita da 9,748 a 10,011 milioni di barili giornalieri.
Nonostante il dato risulti ancora inferiore ai 10,058 milioni fissati in sede Opec, si tratta di una mossa "che segna un discontinuità - ha commentato Robbie Fraser, analista per le materie prime di Schneider Electric - rispetto all'impegno iniziale di tagliare la produzione più del necessario per garantire l'integrità dell'accordo in seno al cartello".
Nel complesso, l'output dei Paesi facenti parte dell'organizzazione con sede Vienna a febbraio è sceso da 32,097 a 31,958 milioni giornalieri.
Nonostante le recenti vendite, l'effetto rialzista innescato dall'intesa raggiunta dall'Opec non si è ancora esaurito (i prezzi segnano un rialzo di oltre 8 punti percentuali rispetto a metà novembre). Questo sta avendo come conseguenza di innalzare l'output statunitense, cresciuto il mese scorso a 9 milioni di barili, +430 mila nel confronto con il mese di settembre 2016.
Nonostante il dato risulti ancora inferiore ai 10,058 milioni fissati in sede Opec, si tratta di una mossa "che segna un discontinuità - ha commentato Robbie Fraser, analista per le materie prime di Schneider Electric - rispetto all'impegno iniziale di tagliare la produzione più del necessario per garantire l'integrità dell'accordo in seno al cartello".
Nel complesso, l'output dei Paesi facenti parte dell'organizzazione con sede Vienna a febbraio è sceso da 32,097 a 31,958 milioni giornalieri.
Nonostante le recenti vendite, l'effetto rialzista innescato dall'intesa raggiunta dall'Opec non si è ancora esaurito (i prezzi segnano un rialzo di oltre 8 punti percentuali rispetto a metà novembre). Questo sta avendo come conseguenza di innalzare l'output statunitense, cresciuto il mese scorso a 9 milioni di barili, +430 mila nel confronto con il mese di settembre 2016.